Scaramelli: "Programmazione di lungo periodo e aumento di borse di studio regionali "
fIRENZE. “Programmazione di lungo periodo e aumento di borse di studio regionali per le Scuole di specializzazione in area sanitaria”. A dirlo è il presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale Stefano Scaramelli (Pd) che oggi (7 settembre) ha incontrato i rappresentati del Coordinamento Chi si cura di te e di Anaao-Assomed Giovani Formazione in mobilitazione contro i ritardi del concorso di accesso alle specializzazioni di area medica, arenato insieme al processo di accreditamento delle scuole su tutto il territorio nazionale.
“Serve un’adeguata programmazione strutturale dei fabbisogni per generare un serio miglioramento dei percorsi formativi a tutto vantaggio della salute pubblica – continua Scaramelli -. Possiamo far fronte alla carenza, in previsione, di medici specialisti e arginare l’aumento di medici che partono per esercitare all’estero la propria professione solo mettendo i futuri specializzandi nelle condizioni di poter accedere con più sicurezza e maggiori prospettive di inserimento lavorativo nel nostro sistema sanitario. Serve quindi aumentare il numero di borse di studio e una programmazione di ampio respiro dei fabbisogni. Proprio con questo duplice obiettivo avevo lavorato nei mesi scorsi alla risoluzione in merito allo sviluppo della rete pediatrica e all’incremento del numero dei pediatri in Toscana. Come per potenziare la rete pediatrica regionale serve far nascere una scuola unica regionale di pediatria, favorire la collaborazione tra le Università di Firenze, Siena e Pisa e finanziare borse aggiuntive regionali di formazione specialistica pediatrica, adesso, per accrescere e migliorare la formazione post laurea in area sanitaria, nel suo complesso, serve replicare quel modello. Un modello che si basa sull’incremento del numero di tutte le borse di studio e la creazione di sinergie e collaborazioni innovative tra le Università di Firenze, Siena e Pisa. Nel contempo – conclude Scaramelli – , senza creare vincoli d’accesso di alcun tipo, la Regione Toscana deve incentivare i futuri specializzati a restare all’interno del nostro sistema sanitario regionale che, per gli anni della formazione, ha investito su di loro. Insieme all’aumento delle borse di studio e all’impegno costante di sensibilizzazione al Governo, affinché si faccia programmazione di lungo periodo, dobbiamo vincere la sfida di tenere con noi i giovani che si sono formati in Toscana, che hanno lavorato e vissuto nei nostri ospedali, offrendo un contributo importante alle strutture nei quali hanno prestato servizio, e ai pazienti del territorio, negli anni di specializzazione medica”.