Il sindacato respinge la proposta del Ministero dell'Interno
FIRENZE. “E’ totalmente inaccettabile, come propone il Ministero dell’Interno, la chiusura di tutti gli uffici di polizia postale della regione ad eccezione del capoluogo, la soppressione di vari uffici polfer e stradale, il ridimensionamento di alcuni commissariati. In tutto circa 20 presidi. Sosteniamo da sempre la necessità di razionalizzare le forze di polizia, che sono troppe. Ma non devono essere chiusi i presidi di sicurezza, soprattutto delle specialità”. E’ quanto afferma Massimo Montebove, portavoce nazionale del sindacato di polizia Sap e referente nazionale per la Toscana dell’organizzazione autonoma, una delle maggiori, che conta su circa 20.000 iscritti in tutta Italia.
“Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza – spiega Montebove – ha chiesto nei giorni scorsi un parere sulla soppressione di questi uffici a prefetti e questori, con l’obiettivo di recuperare uomini per il controllo del territorio. In Toscana la polizia ha un sotto organico del 20 per cento e i carabinieri non stanno meglio. Non si possono fare le nozze coi fichi secchi e non si può spremere ancora il personale che già oggi opera al limite delle proprie possibilità. Per avere due volanti in più diminuiamo le indagini legate alla pedopornografia o agli incidenti stradali, tanto per fare due esempi? Siamo nel ridicolo”.
“Ci opporremo in ogni modo – conclude il sindacalista del Sap – a questa strategia di rivisitazione dell’apparato sicurezza che non mira certo a rendere più efficiente il sistema. Il rischio, anzi, è quello di creare più insicurezza nei cittadini in un momento in cui, per altro, anche nella nostra ‘ricca’ Toscana i furti e i reati predatori in genere, complice la crisi sociale, risultano in aumento di oltre 7 punti percentuale rispetto a un anno fa”.