di Enrico Campana
TERRANUOVA BRACCIOLINI. Una grande chiesa, ma non solo. E che segna un solco all’inizio del terzo Millennio del rapporto fra religione, territorio e popolazione. Una opera d’arte innovativa e degna di essere visitata è quella progettata da un grande architetto del Ventunesimo Secolo, il ticinese Mario Botta al quale si devono edifici entrati ormai nella storia dell’architettura moderna, come il Moma di San Francisco.
La Chiesa di Santa Maria Nuova di Terranuova Bracciolini viene inaugurata sabato 9 ottobre alle ore 16 con una grande adunata di fedeli, di popolo, autorità proprio le caratteristiche, e anche il bisogno di una nuova religiosità non solo legata da messaggi, ma anche da opere importanti.
Dopo tre anni di lavori, il centro della Valdarno, con i soli 8 mila abitanti, avrà una nuova chiesa per le celebrazioni più importanti con una firma prestigiosa e incline a progettare edifici per il culto e il raccoglimento, e dall’originalità non fine a se stessa ma carica di simbolismo.
Questa basilica voluta dalla Parrocchia di Santa Maria del lungimirante e coraggioso Don Donato Buchicchio, a due passi dal centro del borgo valdarnese, è una specie di “cancello” di un prossimo insediamento urbano che si pone come espansione della zona e prevede la realizzazione di edifici in una delle collinette di una grande azienda agricola dove si seleziona e si alleva una pregiata razza Chianina. Vista dal davanti è caratterizzata da due torri mozze, con un taglio inclinato come per le potature perché non ci sia il ristagno d’acqua e il pericolo che la pianta marcisca. Dal retro sembrano due silos. Si tratta in realtà di due scale che sembrano salire verso il cielo, per Botta è un rilanciare il messaggio delle famose tavole di Mosè, visibili anche dall’alto con le sue spettacolose vetrate realizzate da un grande artista toscano, il pittore e scultore fiorentino Sandro Chia.
L’arcivescovo di Arezzo, Cortona, Sansepolcro, monsignor Riccardo Fontana, offrirà la sua benedizione per l’apertura di questa realizzazione in mattoni rossi (stile Vittoriano) all’esterno, con linee marcate ma semplici, e l’uso per l’interno del marmo nero del Belgio, un materiale di gran pregio.
Il legame col patrimonio artistico locale è rappresentato invece da due opere d’arte sacra molto care alla popolazione, la Madonna col Bambino proveniente dalla chiesa di San Biagio ai mori e un grande crocefisso ligneo del tredicesimo secolo alloggiato nell’Arcipretura di Santa Maria Bambina.
La superficie è di quasi 500 metri, l’altezza di 18 metri e la lunghezza di 26 metri, con 4 campane fuse per l’occasione e dal suono particolare, e risponde anche ai nuovi tempi in materia di norme, come la realizzazione di un bagno per portatori di handicap. L’utilizzo è previsto per i giorni festivi e le cerimonie speciali, e l’occhio concilia la sacralità del luogo col fascino espressivo della grande architettura. Ovviamente il desiderio delle autorità religiose è quello di un risveglio religioso con una messa speciale di papa Ratzinger, e un invito in tal senso è già stato inoltrato alla Santa Sede.
TERRANUOVA BRACCIOLINI. Una grande chiesa, ma non solo. E che segna un solco all’inizio del terzo Millennio del rapporto fra religione, territorio e popolazione. Una opera d’arte innovativa e degna di essere visitata è quella progettata da un grande architetto del Ventunesimo Secolo, il ticinese Mario Botta al quale si devono edifici entrati ormai nella storia dell’architettura moderna, come il Moma di San Francisco.
La Chiesa di Santa Maria Nuova di Terranuova Bracciolini viene inaugurata sabato 9 ottobre alle ore 16 con una grande adunata di fedeli, di popolo, autorità proprio le caratteristiche, e anche il bisogno di una nuova religiosità non solo legata da messaggi, ma anche da opere importanti.
Dopo tre anni di lavori, il centro della Valdarno, con i soli 8 mila abitanti, avrà una nuova chiesa per le celebrazioni più importanti con una firma prestigiosa e incline a progettare edifici per il culto e il raccoglimento, e dall’originalità non fine a se stessa ma carica di simbolismo.
Questa basilica voluta dalla Parrocchia di Santa Maria del lungimirante e coraggioso Don Donato Buchicchio, a due passi dal centro del borgo valdarnese, è una specie di “cancello” di un prossimo insediamento urbano che si pone come espansione della zona e prevede la realizzazione di edifici in una delle collinette di una grande azienda agricola dove si seleziona e si alleva una pregiata razza Chianina. Vista dal davanti è caratterizzata da due torri mozze, con un taglio inclinato come per le potature perché non ci sia il ristagno d’acqua e il pericolo che la pianta marcisca. Dal retro sembrano due silos. Si tratta in realtà di due scale che sembrano salire verso il cielo, per Botta è un rilanciare il messaggio delle famose tavole di Mosè, visibili anche dall’alto con le sue spettacolose vetrate realizzate da un grande artista toscano, il pittore e scultore fiorentino Sandro Chia.
L’arcivescovo di Arezzo, Cortona, Sansepolcro, monsignor Riccardo Fontana, offrirà la sua benedizione per l’apertura di questa realizzazione in mattoni rossi (stile Vittoriano) all’esterno, con linee marcate ma semplici, e l’uso per l’interno del marmo nero del Belgio, un materiale di gran pregio.
Il legame col patrimonio artistico locale è rappresentato invece da due opere d’arte sacra molto care alla popolazione, la Madonna col Bambino proveniente dalla chiesa di San Biagio ai mori e un grande crocefisso ligneo del tredicesimo secolo alloggiato nell’Arcipretura di Santa Maria Bambina.
La superficie è di quasi 500 metri, l’altezza di 18 metri e la lunghezza di 26 metri, con 4 campane fuse per l’occasione e dal suono particolare, e risponde anche ai nuovi tempi in materia di norme, come la realizzazione di un bagno per portatori di handicap. L’utilizzo è previsto per i giorni festivi e le cerimonie speciali, e l’occhio concilia la sacralità del luogo col fascino espressivo della grande architettura. Ovviamente il desiderio delle autorità religiose è quello di un risveglio religioso con una messa speciale di papa Ratzinger, e un invito in tal senso è già stato inoltrato alla Santa Sede.