Il grande albero protetto della città delle torri
di giorgio mancini
SAN GIMIGNANO. Grande lavoro di potatura per il “Bagolaro” di San Gimignano, albero centenario, protetto come patrimonio universale. Chi non ricorda le vecchie e storiche cartoline del Vesuvio di Napoli con, in primo piano, un grande pino. Ora, da molti anni, quella pianta non c’è più per gli obiettivi fotografici. Anche quel pino era protetto, proprio come questo bagolaro. Pochi sanno che i semi di questo albero di San Gimignano sono serviti, e forse servono ancora, al Corpo Forestale dello Stato per impiantare altri piccoli bagolari.
Sotto i rami della gigantesca pianta hanno giocato per anni i bambini della scuola che prima era lì. Ci si sono adunati altri bambini “balilla”. Ci sono stati seduti tanti anziani, che ora non ci sono più, e tante mamme con le loro carrozzine. Ora, sotto la sua immensa chioma, ci sono nuovi giochi e strilli di bimbi. Tanti uccelli vi hanno fatto e vi fanno il loro nido. Ma la vecchiaia dell’albero aveva bisogno di un intervento drastico per essere curato, una potatura imponente come i suoi rami.
Una ditta specializzata, con tecnici e autogru con lunghi bracci estensibili, ha proceduto ad un delicato lavoro, per segare alcuni rami che, oltretutto, rischiavano di troncarsi sotto il peso degli anni, mettendo a rischio anche l’incolumità di chi stava sotto a frescheggiare.
Da oggi, un po’ meno d’ombra sotto il bagolaro che appare un po’ mutilato.