FIRENZE. «Questa legge su ciò che in giunta regionale chiamate rivoluzione del sistema sanitario toscano è in realtà una legge ‘a babbo morto’, che elenca obiettivi che sono i nostri di sempre e che ci avete contestato fino a poche settimane fa, ma che sui percorsi e sull’attuabilità rinvia tutto ad atti successivi. Non si capirebbe il perché di tanta fretta se non si guardasse il calendario: si avvicinano le elezioni. Ecco il perché. Ma fa specie che il governo di un settore tanto delicato come il sistema salute sia piegato da un lato a logiche elettorali fini a se stesse, dall’altro alla voglia di uno solo di mantenere il controllo politico del settore a tutto scapito dell’assessore che verrà»: politicamente stamattina ha piazzato la stangata, il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI) intervenendo proprio in Commissione a seguito della comunicazione con cui l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni presentava la proposta di legge che va a riordinare il sistema sanitario toscano.
«Siamo a fine legislatura – ha attaccato Mugnai – abbiamo tempi ridicoli per valutare, soppesare e implementare o emendare una rimodulazione della governance sanitaria di questa portata. Certo, gli obiettivi li condivido perché quello della riduzione di apparati e burocrazie è stata la nostra principale indicazione in tutta la legislatura. Ma qui mancano tutti, tutti i percorsi. Si parla di una gran concertazione e partecipazione degli attori del sistema sanitario: ma quando mai, visto che dal primo marzo si avvia il primo step? A meno che non intendiate farla via Twitter, secondo le ultime mode. Parlate del rafforzamento del ruolo dei sindaci: ma quale rafforzamento, in una conferenza dei sindaci che con l’Area vasta assumerà dimensioni numeriche proporzionate, indebolendo ovviamente la capacità relativa di incidere di ciascun sindaco. E la sanità territoriale? Nulla, non si declina nulla. Ancora una volta, si sa solo di poltrone: commissario, vicecommissari, entra quello, si azzera quell’altro».
«Se è vero come è vero che il risultato è figlio del percorso che si sceglie – conclude l’esponente di Forza Italia – io sono molto preoccupato. I percorsi si costruiscono, ed è compito della politica farlo. Questa partita riguarda tutti i toscani, non gli interessi politici di qualche singolo. Così, invece, si prendono in giro i cittadini».