FIRENZE. Al Centro una partenza difficile, al Sud una visione più ottimistica ma comunque non scevra da problemi, tanto tecnici che strutturali, che se ancora non preoccupano certamente impongono percorsi condivisi e scelte di ampio respiro. Su tutto una certezza, le tariffe non scenderanno: si lavora solo in un’ottica di contenimento dei costi.
Questo un primo, sintetico, sunto dell’audizione del presidente dell’ambito Toscana Sud (Arezzo, Grosseto e Siena) Paolo Nannini (già presidente del vecchio Ato di Arezzo) in commissione speciale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani presieduta da Paolo Marcheschi (Fi-Pdl). Audizione che segue quella avuta lo scorso 06 dicembre 2008 con il presidente dell’ambito Toscana Centro Riccardo Gabellini (già presidente del vecchio Ato di Firenze). Già fissato in programma anche l’appuntamento con il presidente dell’ambito Toscana Costa Marco Filippeschi.
Tre incontri voluti dal presidente della commissione per “fare il punto sul processo di riorganizzazione del sistema dei rifiuti nella nostra regione, sul conseguente stato di attuazione della legge”, (61/2007 ndr) ma anche per iniziare ad affrontare il tema tariffe.
“Al di là delle problematiche lanciate da Gabellini prima e Nannini poi – ha detto Marcheschi – il quadro di riferimento per arrivare ad una tariffa unica è ancora molto nebuloso”. “Se siamo ancora ben lontani da una gestione del ciclo dei rifiuti sul modello europeo – ha continuato il presidente – occorre lavorare per realizzare quegli impianti che sono necessari alla Toscana per scongiurare qualsiasi tipo e grado di emergenza ed individuare scelte e percorsi perché il servizio sia buono e commisurato al suo costo”.
Un costo che nel tempo è lievitato, peraltro non solo sul fronte rifiuti, e che non scenderà nel futuro, nemmeno al raggiungimento di politiche gestionali eccellenti. Emblematica in questo senso, la dichiarazione resa dal presidente di Toscana Sud: “Se si pensa di abbattere il costo del servizio, si pensa male. Quello che possiamo fare è solo contenere e chiudere un ciclo che sconta difficoltà evidenti e su cui incide anche una cattiva cultura ambientale”.
Sullo spunto lanciato da Nannini ad “accelerare i tempi a livello impiantistico” magari anche attraverso una “verifica delle soluzioni individuate nella legge sul governo del territorio” (1/2005 ndr), Marcheschi ha ribadito che “non si prescinde dagli impianti anche se sarebbe stato auspicabile fare un termovalorizzatore di taglia più grossa anziché i tre previsti dai piani”. “Senza impianti il problema dei rifiuti non sarà risolto. Vanno realizzati nell’interesse generale. Soluzioni altre non sono possibili e il necessario potenziamento della raccolta differenziata è complementare e non sostitutivo”. Anche sull’imminente gara, il presidente della commissione ha auspicato che la “polverizzazione delle gestioni venga superata procedendo all’accorpamento delle varie società che operano sul territorio”.
Sì allora a scelte politiche di più ampio respiro, con una programmazione del futuro calata nel raggiungimento di un obiettivo condiviso e sul quale lo stesso Nannini si è augurato si “possano spendere istituzioni e autorità insieme”. “La legge sul riordino del sistema dei rifiuti è una grande scommessa” ha sottolineato il presidente di Toscana Sud. “Abbiamo tutta l’intenzione di vincerla e stiamo lavorando cercando di rispettare le scadenze fissate (la più ravvicinata è quella per l’avvio del procedimento di gara e la presentazione di una relazione al Consiglio regionale fissata per il 20 marzo prossimo). “Ma la Regione deve seguirci e darci una mano”. E sulle scadenze, Nannini ha evidenziato che “non è un problema di commissariamento ma di qualità del servizio”.
Intanto, alle sollecitazioni già lanciate da Marcheschi sui compiti dell’Esecutivo regionale, primo fra tutti la realizzazione dello schema di contratto di servizio sul quale procedere agli affidamenti, arrivano informazioni incoraggianti. Pare infatti che gli uffici preposti abbiano licenziato l’atto e al più tardi entro quindici giorni dovrebbe essere all’ordine dei lavori di Giunta.
L’ottimismo manifestato da Nannini e l’appello alla Regione perché sia presente, sono stati raccolti dal consigliere Andrea Agresti (An-Pdl): “Al presidente di Toscana Sud faccio gli auguri. Alla Giunta ricordo che approvammo la legge 61 con spirito propositivo e con gli obiettivi di ridurre i costi e ridefinire la geografia della Toscana”. Una geografia che Agresti ha ricordato essere “molto variegata”. “A differenza di Costa e Centro – ha detto – quello di competenza del presidente Nannini è un territorio molto vasto e con poca popolazione. Le problematiche sono quindi molto più spiccate. Occorre prestare una particolare attenzione perché questa peculiarità non diventi penalizzante”. La preoccupazione del consigliere è cioè quella che “in un’ottica di tariffazione unica, al Sud il contenimento dei costi si traduca in aumenti”.
Sul fronte tariffa anche il vicepresidente della commissione Ardelio Pellegrinotti (Pd): “I costi si contengono solo attraverso la riduzione della produzione, il recupero intelligente, lo smaltimento efficiente e senza sprechi”. Secondo Pellegrinotti le “problematiche sono molte e dovranno essere affrontate con giudizio e lucidità superando le posizioni politiche di ognuno e pensando ai cittadini, ai Comuni e alle aziende”. “Partiamo da una situazione in cui esistono e insistono molti gestori”, ha continuato. “Io sono per la tariffa unica consapevole che da questa scelta qualcuno ne uscirà penalizzato. Ma la scommessa è stata lanciata: arrivare anche ad un gestore unico che abbia capacità organizzative efficienti e capacità di governare un territorio dalle mille contraddizioni e diversità”.
“Spingere ma con giudizio fino anche a rallentare un pochino” è stata l’esortazione del consigliere Sd Bruna Giovannini: “Scongiurare l’emergenza è il primo di una serie di obiettivi ma l’esperienza insegna che occorre prendersi tutto il tempo necessario per non cerare storture”. Il riferimento del consigliere è al problema del servizio idrico in Toscana che sta creando non pochi problemi. “Mi piacerebbe dire: andiamo avanti spediti. Acceleriamo e chiudiamo il ciclo. Non è così adesso. Il presidente di Toscana Sud, pur nel suo ottimismo, ha posto interrogativi che non possiamo ignorare. Primo fra tutti la questione di cosa si mette a gara”. Questione non di poco conto se si considera che si sta parlando, secondo quanto detto da Nannini, di importi vicini a qualcosa come “120 milioni di euro l’anno per venti anni”. “Con questi numeri – ha concluso Giovannini – voglio cautela e rispetto. Si va avanti per migliorare non per rispettare rigidamente termini legislativi. Mettiamo tutta l’attenzione che occorre per non replicare problemi di gestione di altri servizi pubblici”.