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FIRENZE. Approvato a maggioranza il rendiconto del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2015. Il conto del bilancio espone le risultanze della gestione delle entrate e delle spese, la consistenza degli elementi patrimoniali esistenti. Gli stanziamenti definitivi che riguardano la spesa del 2015 si sono attestati sui 30milioni e 861mila euro. Nel 2015, anno nel quale si è conclusa la passata legislatura, si è registrato un incremento di spesa per il trattamento di fine mandato riservato ai consiglieri, spesa alla quale è stato deciso di far fronte con risorse proprie, risultanti da economie di bilancio per circa 2milioni di euro. Oltre a queste, si è dovuto far fronte alla restituzione dei contributi a quei consiglieri che hanno rinunciato al vitalizio, per una spesa complessiva di 2milioni e 300mila euro, utilizzando parte dell’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente.
Nel quadro dell’andamento degli ultimi cinque anni, il Consiglio regionale è passato da 35 milioni e 400mila euro nel 2010 a 30milioni e 861mila nel 2015: un risparmio dovuto in parte alla riduzione del numero dei consiglieri, ma anche ad una costante, progressiva attenzione ad una gestione più oculata delle risorse. L’avanzo di amministrazione è di 2milioni e 700mila euro (cifra ridotta rispetto agli anni precedenti per far fronte alle spese di fine legislatura). L’avanzo deriva principalmente dal fatto che circa il 10 per cento delle risorse in bilancio non viene impiegato. Sotto controllo la gestione dei residui passivi (debiti): al 31 dicembre ammontavano a 1milione e 922mila euro, ad oggi sono ridotti a 330mila euro. Il Consiglio liquida le fatture in 17-18 giorni. Irrilevanti i residui attivi (713mila euro, dei quali 700 dovuti dalla Giunta regionale al Consiglio). La situazione debitoria-creditoria è valutata come ottimale. Ultimo dato significativo riguardo alla situazione patrimoniale: il Consiglio gestisce circa 13milioni di beni mobili (beni mobili strumentali, artistici, informatici; i beni immobili sono gestiti invece dalla Giunta regionale).
Come spiegato dal presidente della commissione Jacopo Alberti, dopo aver illustrato l’atto in aula, “l’avanzo di amministrazione deriva, in buona parte, da risparmi che vanno dalle missioni dei consiglieri alle spese di rappresentanza, ai convegni, e appare quindi positivo che tale liquidità sia dovuta a risparmi, spese oculate e politiche di bilancio assennate, in un momento di difficoltà economica senza precedenti, in cui anche il Governo centrale richiede alla finanza pubblica una maggiore cautela”. “La valutazione del provvedimento, così come evidenziato in commissione Controllo – ha affermato il presidente – rimane complessivamente positiva, ferma restando la necessità di monitorare la liquidità di cassa, pianificando anche a lungo termine economie virtuose e non eccessivamente onerose per l’istituzione e di conseguenza per i contribuenti”. “Invito la Giunta e il Consiglio a destinare l’avanzo di bilancio a famiglie italiane e toscane in difficoltà – ha concluso Alberti – per andare incontro a cittadini meno fortunati”.
Nel corso del dibattito hanno annunciato l’astensione dei propri gruppi i consiglieri Gabriele Bianchi, Manuel Vescovi e Tommaso Fattori. “L’avanzo di 2milioni di euro non è molto virtuoso – ha sottolineato Bianchi – può essere tradotto anche nel mancato raggiungimento di obiettivi”. Da qui la proposta di destinare tale avanzo all’autorità di partecipazione o a fondi per iniziative su leggi popolari. Vescovi ha invece motivato l’astensione parlando di “volontà politica di ridurre di fatto il potere del Consiglio regionale: siamo favorevoli al risparmio, ma non al taglio di risorse all’Assemblea”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Fattori: “Tra Giunta regionale e Consiglio la sproporzione è palese. In un momento di distanza tra cittadini e istituzioni è per noi fondamentale incoraggiare l’Autorità della partecipazione, la strada dei tagli non è perseguibile”.
“Il Consiglio regionale si è sempre distinto per sobrietà e l’esempio dei gruppi politici che si sono autoridotti le spese è un ulteriore elemento, che la stessa Corte dei Conti ha esaminato e filtrato”. Così il consigliere Paolo Bambagioni, parlando di avanzo di natura tecnica e fisiologica.
Concludendo il dibattito, il presidente Eugenio Giani ha parlato di “esempio virtuoso nella cautela, che andrà incontro alla cittadinanza. Dedicherei una apposita seduta della conferenza dei capigruppo – ha proposto – per fare il punto sugli orientamenti da seguire”.