UPI Toscana: "Dieci anni di manovre finanziarie che hanno sempre penalizzato le Province"
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FIRENZE. Anche l’ultima legge di bilancio, come quella dello scorso anno, rende evidente come ormai da dieci anni il principio fondamentale dell’autonomia e del decentramento sancito in Costituzione venga disatteso e calpestato, facendosi beffa dello sbandierato richiamo ai territori e ai servizi per i cittadini.
Così si sono espressi i presidenti delle Province della Toscana, riuniti oggi nel Consiglio Direttivo di UPI Toscana, alle prese con l’ultimo riparto dei contributi alla finanza pubblica disposti dalla Legge di Bilancio 2025, presentato dalla Ragioneria dello Stato (Mef). La situazione dei bilanci provinciali continua a essere estremamente critica. Manutenzione delle strade e dei ponti, scuole, assistenza sociale, trasporto pubblico: sono solo alcuni dei settori dove le Province non potranno garantire servizi essenziali e richiesti dalle comunità locali.
“Essendo anche sindaci, finiamo per essere colpiti su due lati: quello del Comune e quello della Provincia, ma non possiamo tacere il fatto che le nove province toscane verseranno a Roma, solo nel 2025, quasi 100 milioni di euro, una media di 11,1 milioni a ente”, ha affermato il Direttivo di UPI Toscana.
L’ultimo taglio del Governo Meloni, che segue la spending review prevista nella legge di bilancio dello scorso anno, si somma a dieci anni di manovre finanziarie che hanno sempre penalizzato le province, creando uno squilibrio finanziario ormai ingestibile.
Il Direttivo di UPI Toscana evidenzia che il taglio del 2025 di mezzo milione per le province toscane, che crescerà a 1,4 milioni nel 2026-2027-2028 e a 2,3 milioni nel 2029, si inserisce in un comparto già allo stremo da anni. Le risorse stanziate sono del tutto insufficienti: i bilanci toscani prevedono oggi solo 5,4 milioni di euro per la manutenzione ordinaria delle scuole superiori e 5,1 milioni per la manutenzione delle strade. Si tratta di risorse esigue se si considera che queste cifre devono coprire centinaia di edifici scolastici e oltre 7.000 km di strade provinciali con migliaia di ponti. Alcuni presidenti di provincia si trovano nella condizione di dover amministrare centinaia di chilometri di strade con budget di appena tre-quattrocentomila euro, una cifra del tutto insufficiente per garantire la sicurezza della rete viaria.
Nel corso del Direttivo, i Presidenti delle Province hanno approvato all’unanimità un documento da trasmettere a tutte le parti istituzionali e politiche coinvolte, per attirare l’attenzione su una situazione ormai insostenibile e pericolosa per la sicurezza pubblica. Inoltre, hanno denunciato la sparizione di alcuni fondi destinati agli investimenti provinciali dal bilancio statale.
La difficoltà di garantire servizi adeguati è ormai strutturale e, senza un intervento risolutivo da parte del Governo, le Province non potranno far fronte alle esigenze delle comunità locali. La manutenzione stradale è solo uno degli aspetti più evidenti del problema: le difficoltà si ripercuotono anche sulla gestione dell’edilizia scolastica, con istituti che necessitano di interventi urgenti ma per i quali non vi sono risorse sufficienti.
Il Direttivo di UPI Toscana ha ribadito come, con l’inflazione e gli attuali costi dei materiali, un chilometro di minima manutenzione stradale costi circa 150.000 euro. Questo significa che nel 2025 si potrà intervenire su meno di trentacinque chilometri di strade. Senza contare che nel 2029 saranno sottratti anche i fondi per i piani straordinari già programmati, pari a 19,5 milioni di euro.
La legge di bilancio 2025 ha proseguito nel percorso dei tagli agli enti locali. Lo scorso anno le province subirono 50 milioni di euro di spending review per il 2024 e il 2025, quest’anno i tagli sono di “soli” 10 milioni (in realtà un congelamento di fondi in avanzo, riutilizzabile per investimenti l’anno successivo) ed è stato previsto un contributo di 50 milioni di euro per le funzioni fondamentali delle province.
Nel 2025 l’accantonamento imposto sarà di 477.783 euro, mentre nel 2026-2028 crescerà a 1.433.348 euro, fino a raggiungere i 2.388.913 euro nel 2029. Sommando questi tagli a quelli subiti dal 2014 in poi, il comparto continua a soffrire più di altri enti locali.
I presidenti delle province toscane lanciao un appello: è necessario un intervento immediato per garantire ai cittadini servizi adeguati e preservare la sicurezza delle infrastrutture provinciali. Senza un’adeguata dotazione finanziaria, le Province non potranno più assicurare ai territori quelle funzioni fondamentali che la Costituzione stessa assegna loro.