L'antologica sarà visitabile fino al 7 agosto
La presenza di Pizzichini ad Arezzo si identifica con una serie di realizzazioni per alcuni committenti pubblici e privati, sparse in differenti luoghi della città. Inoltre, il rapporto ventennale che l’artista senese ha instaurato proprio con Banca Etruria – istituzione da sempre attenta e sensibile, che fa anche dell’arte, e dell’arte contemporanea in special modo, un suo fiore all’occhiello – sottolinea l’alta professionalità, la disponibilità, la facilità di adattamento alle problematiche estetiche e la coerenza di stile che il pittore ha sempre dimostrato fin dai primi, giovanili lavori.
Siamo di fronte alla valorizzazione del lavoro di un artista ancor giovane, ma che in trent’anni ha lavorato sempre in maniera schietta e con motivazione, riuscendo a spaziare tra pittura, interventi e installazioni, ceramiche, bronzi, disegni. A testimoniarlo il monumentale volume monografico, di oltre settecento pagine, recentemente edito da Edizioni Cantagalli e presentato in quest’occasione.
Un modo per ripercorrere il “divenire” creativo di Carlo Pizzichini: dai primi disegni dell’infanzia, agli studi scolastici, passando per le scoperte innovative dei tempi dell’Accademia, fino a raggiungere quella tenacia che gli consente di insistere su un linguaggio libero e personale, ma allo stesso tempo attento agli eventi e capace, se stimolato con motivazioni profonde, di rinnovarsi sempre.