"La Regione – spiega Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale eletto nella circoscrizione fiorentina – esercita funzioni amministrative inerenti alla programmazione, allo sviluppo delle attività turistiche, all’informazione, all’accoglienza turistica sul territorio regionale nonché alla definizione degli ambiti turistici per l’informazione, l’accoglienza e la promozione turistica locale. La Legge Regionale 42/2000 obbliga i titolari o i gestori delle strutture ricettive a comunicare entro il primo ottobre di ogni anno i prezzi massimi che intendono praticare dal primo gennaio dell’anno successivo. In altre regioni, come, per esempio, il Veneto e la Lombardia, gli albergatori, oltre ai prezzi massimi, sono obbligati a comunicare anche i prezzi minimi che intendono praticare durante l’anno successivo".
"Questa pratica – prosegue il consigliere del Carroccio –, che è stata abbandonata dalla Toscana, negli ultimi anni ha tutelato i piccoli alberghi dalla concorrenza delle grandi catene alberghiere. I nostri albergatori, infatti, si trovano in difficoltà davanti ad una concorrenza che, nella bassa stagione, riduce i prezzi all’osso pur di conquistare il mercato. Il rischio è quello di vedere le piccole strutture ricettive schiacciate dalle grandi catene e l’appiattimento dell’offerta turistica".
Il conoscere in anticipo i prezzi minimi richiesti da parte delle strutture ricettive – conclude Lazzeri – permetterebbe alla Regione Toscana di avviare una promozione turistica più idonea all’offerta del territorio e agli operatori turistici stessi una migliore programmazione e promozione della loro offerta».
«Abbiamo deciso di presentare questa mozione – gli fa eco Marina Staccioli, consigliera versiliese eletta nella circoscrizione di Lucca – affinché, oltre ai prezzi massimi, i titolari o i gestori delle strutture ricettive indichino obbligatoriamente anche i prezzi minimi, pena una sanzione pari a quella prevista per chi applica prezzi superiori ai massimi indicatori. In più, bisogna fare in modo che esista una proporzionalità tra i prezzi massimi e quelli minimi, i quali non devono mai essere inferiori al 50% di quelli massimi».