La ponsacchina che si "illuminava" con energia rubata
di giorgio mancini
PONTEDERA. La ponsacchina, della quale si era già occupato più volte il nostro giornale, che vive con uno o più marocchini clandestini o senza fissa dimora, in un piccolo appartamento a poche decine di metri dal Municipio di Pontedera, e che è rimasta sorpresa – come dice la sua amica del cuore – di essere rimasta incinta, torna a far parlare di sé, sorprendendo qualcun altro.
E’ stata colta in flagrante mentre “si illuminava”, insieme al suo compagno, con energia elettrica rubata da un contatore di una casa, addirittura di una signora defunta. Un fatto spregevole che, se accertato, le potrebbe costare molto caro. Rischia fino a tre anni di carcere.
Il suo “compagno” – lui, invece, la definisce moglie – è un clandestino, senza permesso di soggiorno perché condannato a quattro anni per spaccio di droga, quindi “pericoloso”, senza più documenti e senza residenza, ma che lavora tranquillamente “a nero” in una cooperativa di Empoli.
I due, intimati di sfratto perché morosi da mesi e mesi, ma che continuano a vivere lì, incuranti delle regole del vivere civile e delle leggi, ora si sono visti tagliare anche l’elettricità, sempre perché morosi.
Bisognava risolvere il problema, sennò come si faceva a vedere la televisione, magari con la parabola per ricevere i canali marocchini? Sul pianerottolo delle scale c’è un altro contatore. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire, devono aver pensato, e con un semplice cavo elettrico hanno fatto “un ponte” tra i due contatori, tanto alla signora defunta non serve più l’elettricità, le basta la lux perpetua. A pagare le bollette ci penseranno gli eredi.
Pensavano di farla franca, non si aspettavano una “soffiata” di qualche condomino vivo e forse un po’ invidioso, e sono arrivati i legittimi proprietari e li hanno beccati sul fatto, col collegamento attivo.
La legge parla chiaro: “La sottrazione di energia elettrica attuata mediante un abusivo allacciamento di “cavi di fortuna” diretto alla rete, configura l’aggravante del mezzo fraudolento ex art. 625 n. 2 codice penale, e sussiste lo stato di flagranza finché l’allaccio abusivo è attivo”.
Ma non era stata “la ponsacchina” che aveva detto: “Dare moneta, vedere cammello”?
Per vedere ci voleva la luce. E la luce era arrivata, però insieme anche a delle denunce.
Ora un contatore è stato disattivato dal gestore energia, l’altro, chiuso con un bel lucchetto.
La luce si è spenta, ma si sono accesi i lampeggianti blu di chi indaga.