Il ricordo personale da parte del presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni
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PONTEDERA (Pisa). La scomparsa di Rodolfo Masi, protagonista di lungo corso della vita politica e sociale del nostro territorio, ha destato vivo cordoglio. Così il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni ne ricorda e ne omaggia la figura. “Conosco Rodolfo Masi da sempre. Sicuramente da quando mi sono affacciato all’impegno politico; e intensi sono stati i nostri contatti in questi ultimi anni, da quando sono presidente della Provincia. Ho sempre apprezzato la sua passione per la politica, per l’impegno sociale e civile: genuina, spontanea, disinteressata. Una passione animata dal costante riferimento all’ispirazione cristiana e alla dottrina sociale della Chiesa. Il suo impegno nella valorizzazione del ruolo e dei profili dei cattolici che hanno fatto l’Italia – a partire da Giovanni Gronchi – è stato un lavoro di forte valore culturale. E’ stato, Masi, un chiaro esempio di cristiano impegnato in politica: in qualsiasi momento disponibile e aperto al dialogo, al confronto, all’accettazione di chi aveva riferimenti ideali e culturali diversi. Anche in questi ultimi anni era sempre pronto a confrontarsi con il nuovo, con le questioni poste da un mondo ogni giorno più piccolo e globalizzato. Dalla politica militante è passato all’impegno nella società organizzata e nel volontariato, mantenendo e anzi aumentando la sua personale inclinazione all’agire per il bene comune, per una comunità più coesa e solidale, all’attenzione per i meno fortunati e per chi fosse in situazione di necessità, di bisogno, di sofferenza. Rodolfo Masi ci mancherà perché è stata una persona unica e speciale; Rodolfo Masi ci mancherà, ma l’esempio e la lezione che ci ha dato con la sua vita saranno ancora di più riferimento e patrimonio di tutti”.
Mi unisco commosso alle parole del presidente della Provincia per la scomparsa di Rodolfo. L’ho conosciuto da sempre, da quando, poco più che ragazzo, sono entrato in politica. Amico, guida in consiglio comunale e in sezione. Anni belli di battaglie politiche, schiette e leali. I tempi del Centro Pistelli in Corso Italia a Pisa, il provinciale della Democrazia Cristiana, i comizi davanti alla Piaggio a Pontedera, i momenti bui del rapimento Moro, le angosce, anche personali, dei giorni delle BR. Mai Rodolfo l’ho visto vacillare nei suoi ideali e nella sua passione di cristiano e democratico. Ora non c’è più, Pontedera è molto più povera spiritualmente e politicamente. Quelle figure che si chiamavano Gronchi, Vivaldi, Giani, Mancini, Trincavelli, Benvenuti, Masi e tanti altri, facevano politica disinteressati e solo per gli ideali nei quali credevano, mai per le poltrone. Sono stato fortunato a conoscerli e fare un po’ di strada con loro, da veri fraterni amici.
Gli avversari, mai nemici, ci hanno sempre rispettato, e noi rispettato loro.
Rodolfo mancherà tanto ai suoi familiari, ma anche ai Pontederesi, perché fino all’ultimo è stato un vero uomo libero e forte, come erano i suoi e i nostri ideali. Ciao Rodolfo. giorgio mancini