I dati del territorio pisano: 215 denunce in 12 mesi, in maggioranza le violenze arrivano da giovani sui 18-39 anni
TOTALI. L’elaborazione del rapporto annuale si basa anzitutto sulla conta dei moduli di segnalazione compilati dalle vittime di vessazione. Ebbene, nel corso dell’ultimo anno, sono state registrate 215 schede, raccolte, oltre che dal Pronto Soccorso (per il 4%), da tre associazioni: il 64% dalla Casa della Donna (di Pisa); il 18% da Frida (nuovo centro antiabusi da poco costituito nella Zona del Cuoio); il 14% da Donne in Movimento (Pisa). Se allarghiamo l’inquadratura agli ultimi 3 anni e mezzo (gennaio 2008-giugno 2011) il totale delle schede ammonta a 879 (raccolte per il 70,3% dalla Casa della Donna, per il 18% da Donne in Movimento e per il resto dagli altri soggetti).
PROFILO. “Assumere un arco temporale più ampio”, aggiungono Romei e Petreri, “aiuta a definire un profilo più preciso delle vittime”. Quelle emerse in provincia di Pisa hanno un’età prevalente tra i 18 e i 39 anni (segmento anagrafico che assorbe il 50% dei casi), seguita dalla fascia 40 e i 59 (che incide per il 36%). Passando alla nazionalità, si tratta di italiane per il 61%, con le straniere corrispondenti al restante 39%. Di particolare rilievo, per l’interpretazione che ne consegue, le cifre statistica relativa allo stato civile: per il 50% le segnalazioni vengono da persone coniugate, seguite dal 26% delle nubili e dal 20% di separata o divorziate. Una certa eterogeneità si rivela nel profilo di studio: alla pari, con il 33% circa ciascuno, quelli di livello basso (licenza elementare o media) e quelli di livello elevato (diploma o laurea); mentre è pari solo al 5,2% la quota delle “senza titolo scolastico”. Infine la situazione lavorativa: le vittime sono al 40% occupate, di cui la maggioranza (52,1%) appartenente alla fascia delle “operaie, collaboratrici domestiche o badanti” e il 23% all’area delle dirigenti e libere professioniste.
L’AGGRESSORE E I SUOI METODI. Ed ecco l’identikit degli autori delle violenze. Quasi sempre (complessivamente si arriva al 76% dei casi) il responsabile è il partner attuale o l’ex: per questo all’espressione “violenza intrafamiliare” è stata sostituita la dicitura di “interpersonale”. Nei contenuti, la vessazione più denunciata è quella psicologica (435 segnalazioni, pari al 38.5%); a seguire quella fisica (336 donne, il 30% circa); poi quella economica, lo stalking e infine la violenza sessuale.
RICHIESTE E INTERVENTI. Chi si reca al centro di aiuto chiede prima di tutto ascolto (584 casi), informazioni (283) e assistenza legale (276). Quanto agli sviluppi post segnalazione, alla fine ben il 72% delle vittime dichiarate viene presa in carico dall’organizzazione; quelle che rinunciano sono il 14%; mentre le altre sono inviate ad altra struttura.