FIRENZE. Valorizzare il ruolo delle orchestre sinfoniche più qualificate che operano in molte città della Toscana e aumentare la fruizione della musica lirica da parte di un numero sempre maggiore di cittadini. Sono questi gli impegni che il Consiglio regionale indica alla Giunta regionale in vista del processo di riorganizzazione della musica in Toscana. L’invito è contenuto in una proposta di risoluzione che l’aula ha approvato all’unanimità.
Come ha spiegato Ambra Giorgi (Pd), presidente della commissione Cultura, la proposta prende le mosse dalla considerazione che in Toscana esistono teatri (il Politeama e il Metastasio di Prato, quello dei Rinnovati di Siena e quelli di Grosseto, Volterra, Arezzo, Massa e Carrara) e formazioni di eccellenza (come la Camerata strumentale di Prato patrocinata dal maestro Riccardo Muti) che potrebbero essere inseriti nella circuitazione delle produzioni liriche toscane.
L’operazione permetterebbe inoltre un sensibile incremento di attività per le orchestre sinfoniche più qualificate che in questo periodo di profonda crisi economica devono affrontare difficoltà di reperimento delle risorse, a causa dei tagli al Fondo unico dello spettacolo e alla contestuale perdita di sponsor privati.
“Siamo preoccupati per i tagli – ha detto Ambra Giorgi – e chiediamo alla Giunta di operare una riorganizzazione che valorizzi da un lato i punti di forza della lirica toscana, come il Maggio e il teatro di tradizione del circuito Pisa, Lucca e Livorno, e che dall’altro permetta ad altri teatri toscani di mettere in cartellone gli spettacoli di eccellenza prodotti, in modo da creare un circuito virtuoso ed incrementare il numero degli spettatori”.
Come ha spiegato Ambra Giorgi (Pd), presidente della commissione Cultura, la proposta prende le mosse dalla considerazione che in Toscana esistono teatri (il Politeama e il Metastasio di Prato, quello dei Rinnovati di Siena e quelli di Grosseto, Volterra, Arezzo, Massa e Carrara) e formazioni di eccellenza (come la Camerata strumentale di Prato patrocinata dal maestro Riccardo Muti) che potrebbero essere inseriti nella circuitazione delle produzioni liriche toscane.
L’operazione permetterebbe inoltre un sensibile incremento di attività per le orchestre sinfoniche più qualificate che in questo periodo di profonda crisi economica devono affrontare difficoltà di reperimento delle risorse, a causa dei tagli al Fondo unico dello spettacolo e alla contestuale perdita di sponsor privati.
“Siamo preoccupati per i tagli – ha detto Ambra Giorgi – e chiediamo alla Giunta di operare una riorganizzazione che valorizzi da un lato i punti di forza della lirica toscana, come il Maggio e il teatro di tradizione del circuito Pisa, Lucca e Livorno, e che dall’altro permetta ad altri teatri toscani di mettere in cartellone gli spettacoli di eccellenza prodotti, in modo da creare un circuito virtuoso ed incrementare il numero degli spettatori”.