di Letizia Pini
FIRENZE. Istituzioni, scuola, terzo settore e sanità insieme per salvare delle vite. È il messaggio che arriva dal convegno ‘A scuola con il cuore, come insegnare a salvare una vita. Istituzioni e volontariato a confronto’ che si terrà a Lucca sabato 26 novembre presso il Real Collegio. Una giornata di approfondimento, formazione e scambio organizzato dall’associazione di volontariato ‘Mirco Ungaretti Odv‘ di Lucca per celebrare i suoi primi 10 anni di attività e che, insieme al Provveditorato agli Studi di Lucca, Massa e Carrara, si pone l’obiettivo di dare vita a una collaborazione tra associazioni sul territorio nazionale, istituzioni, scuole e 118, in tema di formazione dei docenti come istruttori per l’utilizzo dei DAE e delle principali manovre salvavita.
L’iniziativa, presentata questo pomeriggio nella sede del Consiglio regionale a palazzo del Pegaso, sarà suddivisa in più momenti. Si partirà facendo il punto sulla legislazione in materia; seguirà una sessione scientifica, con medici e ricercatori, per approfondire il tema della morte cardiaca improvvisa e della necessità di intervento rapido; si discuterà poi della formazione dei docenti con il modello utilizzato nelle scuole lucchesi; infine, ci sarà uno spazio di confronto tecnico per capire come si stanno muovendo le associazioni e quali sono i progetti in atto in Italia, al fine di produrre un documento unico da presentare ai tavoli istituzionali. Una sessione sarà dedicata anche a testimonianze di intervento sul campo e sarà consegnato il Premio BLSD Angel 2022 ai soccorritori laici protagonisti di interventi di salvataggio.
“Oggi siamo qui per mandare un messaggio forte sull’importanza del primo soccorso, e su quella di insegnarla a tanti, soprattutto alle ragazze e ai ragazzi – ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo -. Il cuore grande delle nostre associazioni di volontariato può far sì che la Toscana continui ad essere la Regione sempre vicina agli ultimi, sempre in grado di dare risposte a chi soffre, a chi è in difficoltà”. “Io porto sempre con me – ha continuato Mazzeo – la storia di un mio conoscente di 55 anni, in buona salute, che ha avuto un arresto cardiaco in piscina e si è salvato grazie a una persona che era lì quel giorno e sapeva fare le manovre di primo soccorso. Noi saremo dalla parte di tutti coloro che portano avanti queste iniziative perché investendo in questa direzione possiamo lasciare ai nostri figli una Toscana migliore”.
Di un progetto di valenza straordinaria ha parlato il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli. “È importante che l’ufficio di presidenza, il Consiglio regionale, la Toscana sostengano un’iniziativa che mette insieme mondo del volontariato, professionisti, istituzioni, per fare in modo che i ragazzi siano i principali protagonisti di un processo di salvataggio diffuso che può avvenire con l’utilizzo di un defibrillatore. Grazie a questo progetto è possibile imparare a salvare delle vite, ma esso è importante perché può creare un valore diffuso di conoscenza straordinario. Formando i ragazzi si creano delle persone, degli angeli, in grado di salvare gli altri”.
Il convegno di sabato si aprirà con i saluti Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale, Ernesto Pellecchia, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Baccelli, assessore all’Urbanistica della Regione Toscana, Luca Menesini, presidente della provincia di Lucca, Mario Pardini, sindaco di Lucca, Francesco Bovenzi, direttore di Cardiologia dell’Ospedale San Luca di Lucca, Donatella Buonriposi, provveditore agli studi di Lucca. Tra gli altri interverranno il vicepresidente della Camera dei Deputati Giorgio Mulè e l’onorevole Mara Lapia, relatrice della legge 116/2021, denominata la “legge del cuore”.
Stefano Ungaretti, presidente dell’associazione Mirco Ungaretti Odv (Organizzazione di volontariato), ha ricordato come il suo impegno nasca in seguito alla scomparsa prima del padre e poi del fratello Mirco per morte cardiaca improvvisa, sottolineando come sia molto importante continuare a sensibilizzare associazioni e istituzioni in merito alla ‘formazione dei docenti’ come istruttori laici delle manovre salvavita. “È questo il modello da utilizzare per la divulgazione di queste pratiche e contrastare così la morte cardiaca improvvisa – ha affermato -. Con l’esperienza frutto di questi 10 anni d’attività e con i risultati ottenuti durante la pandemia, quando i nostri docenti istruttori hanno continuato a svolgere il loro lavoro con migliaia di ragazzi, abbiamo stimato che, se in ogni scuola d’Italia ci fosse almeno un docente istruttore ogni 210 alunni, la divulgazione delle manovre salvavita sarebbe capillare in pochi anni”.
“Il rapporto tra scuola, sanità e terzo settore deve diventare sempre più stretto, come abbiamo visto anche con la recente pandemia – precisa Donatella Buonriposi, provveditore agli Studi di Lucca Massa e Carrara -. Da anni prendiamo parte attiva alle iniziative dell’associazione Mirco Ungaretti Odv organizzando momenti di formazione all’uso corretto del defibrillatore verso i giovani studenti ma anche verso i docenti. Crediamo molto in queste attività che mirano a salvare vite e catturano molto i giovani. Grazie all’associazione Mirco Ungaretti le nostre scuole e palestre sono dotate tutte di un DAE e hanno docenti formati e formatori al loro interno. L’utilizzo pratico del BLSD è stato portato da alcuni studenti anche come prova individuale agli esami di maturità”.
Durante la mattinata, in parallelo ai lavori del convegno, si terranno dei corsi ‘BLSD’ per 70 studenti del Liceo Artistico ‘Passaglia’ di Lucca svolto da istruttori docenti e volontari delle associazioni presenti mentre gli studenti dell’Istituto Superiore Istruzione ‘Sandro Pertini’ saranno presenti in sala in progetto alternanza scuola-lavoro attivato ad hoc.
Si definisce morte improvvisa la “morte che sopraggiunge inaspettata e che avviene entro un’ora dall’inizio della sintomatologia acuta, in soggetti in pieno benessere o in soggetti il cui stato di malattia cronica non faceva prevedere un esito così repentino”. È responsabile del 5% delle morti totali, del 60% della mortalità per malattie cardiovascolari e avviene nel 20-25% dei casi in soggetti apparentemente sani, come prima manifestazione di una patologia sottostante misconosciuta. Si stima che ogni anno in Italia muoiano improvvisamente circa 70.000 persone. La causa è di origine cardiovascolare nell’80% circa dei casi, oppure cerebrale (8%), respiratoria (6%), mentre rimane inspiegata dopo un’analisi macro e microscopica nel 6% dei casi.
L’evento è gratuito ma è consigliata l’iscrizione sul sito http://www.mircoungarettionlus.it/