Energie rinnovabili e risparmio energetico, il modello Toscano fa scuola
FIRENZE – Il Co.Svi.G. (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree geotermiche) dovrà coordinare il Polo
di innovazione della Toscana ed entrare a far parte della macchina organizzativa del
Distretto Tecnologico. L’obiettivo è quello di far dialogare il mondo della ricerca con quello dell’impresa
per mettere le basi ad un progetto più ampio e complesso che riguarderà l’intero territorio
regionale.
Tra le pieghe del progetto ci sono tante novità che il direttore generale del Co.Svi.G., Sergio
Chiacchella (nella foto) anticipa in questa intervista:
“Abbiamo ottenuto un importante risultato. La parola d’ordine è continuare a lavorare
insieme, fare squadra. L’iniziativa della Regione ci ha direttamente coinvolti offrendoci
una nuova opportunità per lo sviluppo del sistema economico e imprenditoriale legato
alle fonti energetiche rinnovabili. Tutti insieme dobbiamo riuscire ad affermare un modello
di relazione tra ricerca e impresa che si basi prioritariamente sulle esigenze specifiche
dell’impresa per una sua crescita e incremento di competitività sul mercato”.
L’esperienza che guarda al futuro.
In Toscana due ambiziosi progetti sulla rampa di lancio: si tratta del Polo di innovazione,
che si occuperà di tecnologie per le energie rinnovabili e risparmio energetico (l’acronimo è PIERRE),
e del Distretto Tecnologico dell’Efficienza Energetica, delle Energie Rinnovabili e della Green Economy .
Il Polo, finanziato dalla Regione Toscana con un contributo di circa 420 mila euro, e il Distretto che sarà
costituito dai rappresentanti del settore della ricerca e da quello delle imprese, dovranno affrontare
percorsi quasi paralleli. Le due strutture rientrano a pieno titolo, nella pianificazione e gestione di uno
dei cinque distretti tecnologici, considerati strategici per il futuro della Toscana.
In una seconda fase la Regione ha previsto che il Polo debba confluire nel nascente
Distretto per svolgere le attività di gestione e di segretariato tecnico. Ciò potenzierà l’efficacia
del Polo che beneficerà di un cofinanziamento per le attività da svolgere per favorire
l’emergere di numerose e promettenti sinergie nel sistema produttivo toscano e consentire il
trasferimento dell’innovazione tecnologica. Inoltre, con l’avvio del Distretto, saranno sempre
più efficaci gli sforzi di chiudere il gap fra imprese e ricerca, garantendo la possibilità di
accedere ad opportunità di finanziamento dedicate sia su base nazionale che europea. Le due
strutture rappresentano soltanto un primo passaggio che porterà presto ad un’autentica
rivoluzione in Toscana, dove si stanno mettendo le basi di un progetto, portato avanti
dall’assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini,
più ampio e complesso che riguarderà l’intero territorio regionale. In entrambi i casi il
Co.Svi.G. (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree geotermiche), già interlocutore privilegiato nel
panorama toscano per i temi dell’innovazione nel campo delle energie rinnovabili, è stato
individuato come punto di riferimento delle due strutture.
Nel nascente Distretto Tecnologico
il Consorzio dovrà fornire le proprie competenze e le proprie risorse per le attività di
segreteria tecnica; nel Polo di Innovazione avrà un ruolo strategico e porterà in dote le
competenze specialistiche maturate in questi anni. Sarà infatti capofila del Polo che fornirà
servizi al raggruppamento di oltre 170 aziende dislocate nelle varie province che hanno
lanciato la sfida della competitività, attraverso il rafforzamento della capacità d’innovazione e
il trasferimento alle stesse imprese. A tal fine Co.Svi.G. ha messo le imprese, con i loro bisogni
e le loro esigenze, al centro del grande progetto di aggregazione voluto dalla Regione, al fine di
evidenziare le più eccellenti realtà che sviluppano al proprio interno le energie rinnovabili.
Nel rispetto della loro individualità e indipendenza organizzativa, Co.Svi.G., in collaborazione
con i propri partner, che rappresentano le eccellenze toscane sui temi dell’energia, coordinerà
le varie competenze specialistiche per dare soluzioni a tutti i problemi delle aziende private e
pubbliche che hanno aderito al Polo di innovazione. L’iniziativa della Regione scompone i
tradizionali tragitti avviati in passato, e, come in una catena di montaggio a cielo aperto, dalle
Alpi Apuane alla Maremma, saranno coinvolte praticamente tutte le strutture economiche che
fanno sistema e promuovono la ricerca e l’innovazione tecnologica sulle FER in tutto il
territorio toscano.
Il mondo economico, quello della ricerca, dei fornitori qualificati di servizi costituiranno
l’ossatura di questa nuova piattaforma che consentirà di riposizionare le varie strutture
territoriali, senza esclusione alcuna. Chi saprà interpretare queste esigenze, aprirà la
strada a grandi sviluppi. Il Cosvig ha dimostrato di avere le carte in regola perché ha saputo
sviluppare, nel territorio geotermico, un know how avanzato e costruire, attorno ai suoi centri
di ricerca (Citt e Cegl), una rete di contatti e di collaborazioni. I risultati hanno superato le
aspettative. Il Distretto delle Energie Rinnovabili, avviato alcuni anni fa in un’area più limitata,
che si configura nel territorio geotermico, è oggi tra i più avanzati d’Europa. Il nascente Polo
di Innovazione dovrà applicare, in questa prima fase, tutte le soluzioni di feedback, adottando
un sistema dinamico in grado di modificare in corso d’opera le caratteristiche del progetto
iniziale, fino a trasformarsi completamente per confluire nel Distretto Tecnologico regionale
delle Energie Rinnovabili.
Con questa strategia si vogliono offrire soluzioni mirate alle aziende, analizzane i problemi
per trasformarli in opportunità e quindi in vantaggi competitivi. In sintesi, l’intero territorio di
una regione si fa progetto e diventa un cantiere aperto di idee, un hub che qualifica il sistema
di trasferimento tecnologico, crea sinergie con il mondo della ricerca e fa emergere le realtà
di eccellenza. In questa fase saranno ampliate le competenze del Co.Svi.G., che diventerà l’asse
portante della nuova organizzazione, aggregando imprese, centri di servizio, centri di ricerca
pubblici e pubblico/privati, associazioni di categoria o enti collaterali.
Gli obiettivi dei centri servizi rappresentano una modalità per sviluppare partnership
con progetti di ricerca e di innovazione, in grado di promuovere la crescita della cultura
imprenditoriale nel settore della green economy.
Si ipotizza, in questa fase, anche la creazione di network virtuosi con altre realtà simili. Le
Università di Siena, Firenze e Pisa, e i centri di ricerca pubblico‐privati,dovranno, invece,
offrire conoscenze e competenze, promuovendo iniziative a favore delle imprese. Gli atenei
dovranno aprire le porte alle aziende, coordinare i progetti di ricerca, garantire l’accesso a
linee di finanziamento dedicate alla ricerca.
In questo contesto sono state coinvolte anche le associazioni di categoria (Assoindustria,
CNA, Confartigianato, Scuole edili. Infine la Regione stessa, le Province e le associazioni
ambientaliste dovranno collaborare fornendo indicazioni sui sistemi locali, ampliando le
conoscenze ad altre organizzazioni territoriali. La gestione del Polo di innovazione è affidata
ad una giunta ed a un comitato direttivo, mentre un comitato scientifico verificherà le scelte
programmatiche.
Ci sono tutte le premesse per far decollare una regione intelligente, sostenibile, inclusiva: un
modello per la Toscana del futuro che dovrà essere in linea con gli obiettivi 20‐20‐20 fissati
dall’Unione Europea. Quel progetto che sembrava un sogno, denominato Energy Made in
Tuscany, avviato qualche anno fa dal Co.Svi.G., ora si fa progetto per la Toscana intera, verso
l’Europa 2020.
Nascono il Polo di innovazione e il Distretto Tecnologico della Toscana.
Si tratta di strumenti strategici fortemente voluti dalla Regione per favorire e promuovere l’innovazione tecnologica,
la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie per le energie rinnovabili e il risparmio energetico.