Gli attivisti denunciano il metodo usato e la progressiva deriva antidemocratica
attivisFIRENZE. Venerdì scorso si è tenuta l’ennesima vergognosa Assemblea dell’Autorità Idrica Toscana. Presenti, una quarantina di sindaci chiamati a decidere in “rappresentanza” di tutti i 287 Comuni della Toscana. Fra le decisioni prese, è stato un atto di particolare gravità approvare il prolungamento (dal 2021 al 2026) della concessione per la gestione del servizio idrico ex-Ato2 ad Acque Spa. Questa proroga, originariamente tentata dai sindaci della Conferenza ATO2, nel dicembre 2011, era stata contestata a suo tempo dai Comitati e dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, che avevano anche presentato ricorso al TAR. Essa rappresenta chiaramente un tradimento del risultato referendario del 2011, e manifesta la chiara volontà di procedere ulteriormente con la privatizzazione dell’acqua, allontanando ogni possibilità di ripubblicizzazione del servizio.
Non è casuale che tale decisione avvenga proprio adesso: ormai da mesi i poteri forti che controllano la nostra acqua, con la complicità silente (quando non esplicitamente dichiarata) dei Sindaci dei nostri territori, stanno procedendo velocemente nel progetto di fusione tra Acque spa, Publiacqua spa e Acquedotto del Fiora spa, ai fini della creazione di una “NewCo” dell’acqua, con l’obiettivo di vendere ulteriori quote di partecipazioni azionarie dei Comuni ad ACEA, la potentissima multiservizi quotata in borsa. L’estensione della durata della gestione ad Acque Spa è funzionale a questo scellerato progetto.
Ma ciò che colpisce ancora una volta, oltre al merito delle decisioni prese, è il metodo adottato. In quello che dovrebbe essere il luogo di confronto per eccellenza sulle decisioni e gli indirizzi relativi alla gestione dell’acqua nella nostra regione, si è assistito ancora una volta ad una partecipazione apatica, silente, disinteressata della maggior parte dei sindaci, pronti a votare tutto ciò che viene proposto, senza porsi troppe domande. E i pochi che invece provano a porre interrogativi o riflessioni, vengono prontamente “contenuti” dal Presidente A.I.T. Emilio Bonifazi. Un teatrino che ha ben poco (per non dire niente) di democratico, e men che mai di partecipativo. Alla portavoce del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, presente insieme ad una decina di attivisti, non è stato neanche concesso di prendere parola, neppure di distribuire un documento, direttamente ai sindaci.
Occorre che tutti i cittadini, le associazioni, i movimenti che hanno sostenuto con passione e convinzione i vittoriosi referendum del 2011, si attivino, insieme ai Comitati per l’Acqua bene comune toscani, per opporsi a questa progressiva deriva antidemocratica che sta sempre più sottraendo ogni residuo controllo ai cittadini, in merito alle scelte su un bene essenziale alla vita umana.
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua