FIRENZE. Il Lodo Alfano e la decisione della Corte Costituzionale hanno decisamente dato uno scossone alla politica nazionale. Le dichiarazioni delegittimatorie della Consulta e del Presidente della Repubblica da parte del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha prodotto un'alzata di scudi da parte di alcuni rappresentanti politici di opposizione. Non sono esclusi gli amministratori locali.
“Quel che accade in questi giorni, dopo la sentenza della Consulta che ha annullato il lodo Alfano, preoccupa tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Paese e della sua democrazia: non è in discussione il diritto di governare da parte di chi ha vinto le elezioni, ma il governo deve realizzarsi dentro le regole costituzionali, senza delegittimare gli altri poteri, senza scossoni che dividano il Paese e la sua coscienza”. Lo ha scritto il Governatore della Toscana, Claudio Martini, nel suo " Appello per la nostra Costituzione" a cui il presidente invita i cittadini ad aderire.
Il documento è pubblicato sul sito della Regione Toscana <www.regione.toscana.it/presidente nonché su <www.claudiomartini.it e da entrambi i siti è possibile aderire all'appello.
L'iniziativa andrà avanti fino a domenica (18 ottobre).
Il testo, con allegate tutte le adesioni, sarà consegnato alle tre più alte cariche dello Stato (presidente della Repubblica, presidenti di Senato e Camera).
A chi condivide l'appello, il presidente Martini rivolge anche una proposta: ritrovarsi domenica (18 ottobre) al Festival della Creatività, presso la Fortezza da Basso di Firenze, in modo da “dare voce alla domanda di serenità, giustizia e legalità”.
Nel documento, il presidente della Regione Toscana ricorda che l'Italia “non può vivere in un clima di permanente conflitto e di drammatica lacerazione tra cittadini e politica né può progredire se si mettono l'uno contro l'altro il popolo e le istituzioni”.
A giudizio di Claudio Martini quello che serve (“in un momento di crisi grave per l'economia e l'occupazione”) è “una forte coesione nazionale, un equilibrio vero tra i poteri, il rispetto delle regole da parte di tutti”.
Soffermatosi sulla forte necessità di “consolidare e rinvigorire la Costituzione repubblicana, gli organi dello Stato, la natura popolare e non populista, democratica e non demagogica dell'Italia nata dalla Liberazione”, il presidente lancia un appello “contro l'apatia, l'indifferenza, la distrazione verso il proprio particolare”.
Espresse “solidarietà e sostegno” al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (“dimostratosi garante fedele e rigoroso dell'unità nazionale e dello spirito autentico della Costituzione”), Martini conclude che “per costruire il futuro di questo Paese è indispensabile il rispetto dello spirito e dei valori della nostra Costituzione”.
“Quel che accade in questi giorni, dopo la sentenza della Consulta che ha annullato il lodo Alfano, preoccupa tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Paese e della sua democrazia: non è in discussione il diritto di governare da parte di chi ha vinto le elezioni, ma il governo deve realizzarsi dentro le regole costituzionali, senza delegittimare gli altri poteri, senza scossoni che dividano il Paese e la sua coscienza”. Lo ha scritto il Governatore della Toscana, Claudio Martini, nel suo " Appello per la nostra Costituzione" a cui il presidente invita i cittadini ad aderire.
Il documento è pubblicato sul sito della Regione Toscana <www.regione.toscana.it/presidente nonché su <www.claudiomartini.it e da entrambi i siti è possibile aderire all'appello.
L'iniziativa andrà avanti fino a domenica (18 ottobre).
Il testo, con allegate tutte le adesioni, sarà consegnato alle tre più alte cariche dello Stato (presidente della Repubblica, presidenti di Senato e Camera).
A chi condivide l'appello, il presidente Martini rivolge anche una proposta: ritrovarsi domenica (18 ottobre) al Festival della Creatività, presso la Fortezza da Basso di Firenze, in modo da “dare voce alla domanda di serenità, giustizia e legalità”.
Nel documento, il presidente della Regione Toscana ricorda che l'Italia “non può vivere in un clima di permanente conflitto e di drammatica lacerazione tra cittadini e politica né può progredire se si mettono l'uno contro l'altro il popolo e le istituzioni”.
A giudizio di Claudio Martini quello che serve (“in un momento di crisi grave per l'economia e l'occupazione”) è “una forte coesione nazionale, un equilibrio vero tra i poteri, il rispetto delle regole da parte di tutti”.
Soffermatosi sulla forte necessità di “consolidare e rinvigorire la Costituzione repubblicana, gli organi dello Stato, la natura popolare e non populista, democratica e non demagogica dell'Italia nata dalla Liberazione”, il presidente lancia un appello “contro l'apatia, l'indifferenza, la distrazione verso il proprio particolare”.
Espresse “solidarietà e sostegno” al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (“dimostratosi garante fedele e rigoroso dell'unità nazionale e dello spirito autentico della Costituzione”), Martini conclude che “per costruire il futuro di questo Paese è indispensabile il rispetto dello spirito e dei valori della nostra Costituzione”.