"Quella furtiva lagrima" che sempre affascina

Di giorgio mancini
MONTECATINI VdC – Si sta concludendo l’undicesima Rassegna musicale in miniera, iniziata nel mese di luglio e che, tra i vari appuntamenti, ha visto il momento centrale nei giorni di ferragosto con l’opera “L’elisir d’amore”, prodotta dall’amministrazione comunale e messa in scena nello spazio minerario della antica lavanderia del rame, spazio all’aperto, restaurato e reso agibile anche per spettacoli, come è avvenuto anche per quest’opera, che è un dramma gioioso in due atti di Felice Romani su musiche di Gaetano Donizetti. L’elisir d’amore, nella sua configurazione, si avvicina molto all’operetta, mettendo insieme passi allegri e divertenti per il pubblico, con momenti di romantico bel canto. Le ottime interpretazioni hanno visto, come protagonisti applauditissimi: Chiara Mattioli nelle vesti di Adina, Rodrigo Trosino in quelle di Nemorino, Fabrizio Corucci interprete il Dottor Dulcamara, Vejo Torcigliani in Belcore, Marta Lotti nei panni di Giannetta. I villani, villanelle, soldati e suonatori sono stati interpretati dal “Coro schola cantorum Rosignano”. Orchestra Giacomo Puccini. Applaudite anche le spiritose figuranti Sonia Salvini e Giuliana Lippi. Regia di Alessio Pizzech, aiuto regia Elisabetta Furlan, costumi di Cristina Aceti. L’opera L’elisir d’amore, riesce sempre a creare un’energia scenica tra musica e teatro e, in questa regia di Pizzech, è stato ricostruito l’ambiente contadino della prima metà dello scorso secolo, con una visione un po’ fiabesca e sognante, ma che accenna, anche con ironia, come Belcore, alla imminenza della tragicità della guerra. Personaggi che, sul palcoscenico, diventano un po’ maschere allusive e caricaturali, ma che, al momento opportuno, perdono la maschera della comicità, per interpretare il lirismo del bel canto. Estremamente piacevole riascoltare “Udite, udite o rustici” di Dulcamara o “Una furtiva lagrima” di Nemorino, cantata dalla parte più alta dello scenario naturale della miniera, parte usata per alcune scene, anche dal coro, dando al pubblico una visione con più movimento teatrale e colpi di scena, come quando Nemorino si cala con una corda, proprio da quell’altezza. Adina e Giannetta hanno convinto il pubblico interpretando il lirismo di Donizetti.
Alla prima dell’opera era presente anche il sindaco Sandro Cerri e l’assessore alla cultura Sergio Nanni che ha curato il programma musicale estivo.
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