ROMA. Con una media di 1,32 figli per donna in Italia possiamo dire definitivamente chiusa l’era del proletariato. Nella nascita delle coppie non è più centrale da tempo il tema della paternità, tanto che spesso ciascuno ha già i propri figli e non ci sono piani per averne altri insieme.
Per quale ragione le persone mettono su famiglia al giorno d’oggi? Se non è più la necessità di fare e mantenere i figli, quali sono le ragioni motrici che ancora spingono le persone ad unirsi in maniera stabile?
Siti per appuntamenti come dammisesso.com offrono un ottimo spunto di riflessione, spulciandone i profili ci si rende conto che a dispetto di un nome così evocativo, anche in siti come questo le persone oltre al rapporto carnale continuano a cercare la buona vecchia anima gemella, l’amore che faccia sognare ed in definitiva un compagno di vita.
Valori condivisi
A differenza del passato quando le coppie rappresentavano un vero sodalizio contrattuale, oggi ci si unisce quasi esclusivamente per la soddisfazione reciproca di quell’impulso primario che porta l’essere umano a non voler restare solo. Molto più che nel passato, è oggi centrale l’importanza di valori condivisi che permettano alla coppia di sentirsi unita su vari fronti.
Argomenti come l’ambiente, la gestione dei rifiuti domestici, gli interessi nel tempo libero e persino l’orientamento politico sono diventati oggi molto più importanti per il funzionamento delle coppie che non cose più concrete come il reddito o la famiglia di origine, cose che invece erano fondamentali fino a qualche generazione fa.
Il significato della coppia oggi
Col venir meno del collante dei figli, le coppie moderne sono probabilmente più autentiche da un punto di vista sentimentale, ma anche molto più fragili rispetto a quelle di ieri. L’esistenza stessa di statistiche sulla durata media dei matrimoni non era nemmeno concepibile fino a qualche generazione fa, in quanto il matrimonio era considerato qualcosa che doveva semplicemente durare tutta la vita.
Oggi la consapevolezza di quanto effimero possa essere il matrimonio, spinge coppie di nuova formazione a parlare sempre più spesso di contratti prematrimoniali e mettere in seria discussione la comunione dei beni.
Le rigide famiglie di un tempo, patriarcali e proletarie sono con grande probabilità destinate a non tornare mai più, al loro posto il futuro occidentale sembra tutto orientato a famiglie dalla durata più breve, spesso allargate, con meno figli ma che perseguono un’autenticità sentimentale molto maggiore. Se non sono infatti più i figli a giustificare l’unione di due partner, la situazione patrimoniale è divisa per evitare problemi, ed il rapporto non è più garantito in eterno, allora l’unica cosa che resta ad unire le coppie e dare loro la carica è l’amore reciproco.
Se tutto questo sia un bene o un male non sta a noi giudicare, senza dubbio come accade con ogni cambiamento epocale, sarà necessario trovare nuovi punti di equilibrio e di compensazione, ma che le cose possano comunque funzionare lo dimostrano i fatti ed i nostri ragazzi ancora capaci di innamorarsi.