GROSSETO. Ne capitano davvero di tutti i colori! Addirittura che un uomo – tra le altre cose anche prete – venga contattato dalla Asl, tramite missiva, per recarsi ad eseguire il test contro il tumore all'utero.
E' avvenuto a Grosseto: l'Asl9 ha indirizzato al parroco di una delle chiese della città una missiva in cui si invitava il destinatario ad "eseguire un controllo dell'utero mediante pap test".
Errore di persona, si potrebbe pensare. Invece no. Nella lettera i dati erano corretti: cognome, nome al maschile, data di nascita, come anche le indicazioni per la convocazione. L'Asl, infatti, ricordava al parroco, nella lettera i vantaggi della prevenzione e il fatto che andare a sottoporsi a questo tipo di esame e' gratuito. E non solo. Tra le raccomandazioni c'era indicato anche che "l'esame va effettuato tra il decimo e il ventesimo giorno del ciclo, di astenersi dai rapporti sessuali, non usare ovuli, creme o lavande vaginali nei tre giorni precedenti all'esame".
Ma c'e' di piu', nello stampato di convocazione, anche se l'uomo avesse avuto dubbi, ha potuto constatare che i suoi dati erano stati riportati anche nei codici da applicare ai campioni e allegati nella lettera.
A detta del protagonista di questa vicenda, pare che non sia la prima volta che gli arrivano lettere di questo genere. L'azienda "bacchetta" il prete con un frase contenuta nella missiva affermando: "Abbiamo constatato che non le e' stato possibile rispondere al nostro precedente invito" e infine ricordando che comunque "ci si puo' rivolgere al proprio ginecologo di fiducia".
E' avvenuto a Grosseto: l'Asl9 ha indirizzato al parroco di una delle chiese della città una missiva in cui si invitava il destinatario ad "eseguire un controllo dell'utero mediante pap test".
Errore di persona, si potrebbe pensare. Invece no. Nella lettera i dati erano corretti: cognome, nome al maschile, data di nascita, come anche le indicazioni per la convocazione. L'Asl, infatti, ricordava al parroco, nella lettera i vantaggi della prevenzione e il fatto che andare a sottoporsi a questo tipo di esame e' gratuito. E non solo. Tra le raccomandazioni c'era indicato anche che "l'esame va effettuato tra il decimo e il ventesimo giorno del ciclo, di astenersi dai rapporti sessuali, non usare ovuli, creme o lavande vaginali nei tre giorni precedenti all'esame".
Ma c'e' di piu', nello stampato di convocazione, anche se l'uomo avesse avuto dubbi, ha potuto constatare che i suoi dati erano stati riportati anche nei codici da applicare ai campioni e allegati nella lettera.
A detta del protagonista di questa vicenda, pare che non sia la prima volta che gli arrivano lettere di questo genere. L'azienda "bacchetta" il prete con un frase contenuta nella missiva affermando: "Abbiamo constatato che non le e' stato possibile rispondere al nostro precedente invito" e infine ricordando che comunque "ci si puo' rivolgere al proprio ginecologo di fiducia".