E' tra i massimi esperti di materiali per il restauro delle infrastrutture in Italia
BERGAMO. La soluzione della questione infrastrutturale nel nostro paese esiste e non risiede nell’approccio emergenziale, con cui spesso viene analizzata, ma nell’individuazione di strumenti di intervento possibili e pianificabili nel tempo. Oggi sono, infatti, disponibili soluzioni concrete e sostenibili, da un punto di vista ambientale ed economico.
L’impegno dell’industria italiana nella ricerca, in stretta collaborazione con il mondo accademico, ha portato a sviluppare calcestruzzi innovativi e sempre più performanti. Esistono prodotti che consentono di intervenire sulle infrastrutture esistenti – realizzate oltre cinquanta anni fa con conoscenze e tecnologie che non sono quelle odierne – estendendone in maniera significativa la vita utile. Calcestruzzi fibrorinforzati ad altissime prestazioni e dallo spessore ultra-sottile sono in grado di “abbracciare come una seconda pelle” le pile, di risanare travi e cordoli, aumentandone la resistenza e migliorando anche la risposta alle azioni sismiche. I nuovi conglomerati cementizi riescono a impedire l’evoluzione dei fenomeni aggressivi e la corrosione delle armature, a controllare l’insorgere delle eventuali fessure, in alcuni casi anche autoriparandosi.
L’impiego di questi stessi materiali tecnologicamente avanzati nella costruzione di infrastrutture nuove ci proietta verso un futuro di opere assai più durabili, resistenti e affidabili rispetto a quelle realizzate dei decenni scorsi. Per ogni esigenza costruttiva esiste, oggi, una tipologia specifica di calcestruzzo. L’imperativo è, dunque, formare e rendere consapevoli stazioni appaltanti e progettisti, affinchè attingano a questo patrimonio e consegnino al Paese la possibilità di dotarsi delle opere necessarie per essere più competitivi, connessi e sostenibili.