La povera gente deve avere risposte chiare
MONTECATINI VAL DI CECINA. Il nostro paese sta vivendo uno dei momenti più difficili e delicati della sua storia. Siamo ormai in piena crisi non solo economica, ma anche politica, sociale e culturale. Attualmente siamo nelle “mani” di un esecutivo di tecnici, svincolati dalle appartenenze politiche. Occorre precisare, a mio parere, che dal punto di vista etico, non vi può e non ci deve essere “sospensione della responsabilità della politica”, che il Parlamento affida al Governo del mandato ricevuto dal corpo elettorale. E’ irrinunciabile da parte di tutti i cittadini che i “partiti non debbono essere solo spettatori”. Quindi occorre che gli stessi partiti devono attivarsi con l’obiettivo di riscattarsi e preoccuparsi per il “bene comune” e quindi la “politica” è assolutamente necessaria. Occorre in questo momento che la politica sia di alto spessore su pensieri lunghi, lasciando perdere la denigrazione sistematica, le polemiche esasperanti ed inconcludenti e le “lotte” sotto mentite spoglie. La nostra vita non può e non deve ridursi a vivere fluttuando nella stretta di mani invisibili e ferree, voluttuose di spadroneggiare su tutto e tutti nelle nostre vicende. E quindi da qui cresce l’ulteriore considerazione che la politica è assolutamente necessaria a mettere in grado la finanza, affinché questa sia messa al servizio del “bene generale”.
La dignità umana è più importante dei mercati; fino a quando possono essere chiesti sacrifici alle persone, per un bene ipotetico che deve venire? E quale sarà la natura di questo bene? La vita delle persone non può e non deve essere regolata dalle leggi del mercato. Per il sottoscritto occorre raggiungere un orizzonte ideale che viene dalle radici cristiane del nostro popolo, quello del bene comune da costruire, in una casa comune , dove poter realizzare progetti basati sull’economia sociale di mercato, una comunità di solidarietà e responsabilità, e superare la fase del predominio della finanza senza regole sull’economia reale. Impegnarsi per una politica sana che deve tornare a confrontarsi con la gente, cogliere le domande ed i desideri dell’uomo, ed interpretare ciò che avviene in profondità nel mondo di oggi; valutare il tempo e soffermarsi. La cultura globale, mentre sembra annullare le distanze, alla fine produce nuove forme di esclusione sociale.
Quindi occorre tracciare un nuovo solco nel contesto politico e sociale, anche con le semplici azioni quotidiane.
Voglio concludere ricordando alcune considerazioni di Giorgio La Pira, in una sua rivista di cronache sociali “ l’attesa della povera gente “ (disoccupati e bisognosi di ogni genere) devono avere risposte chiare e precise, da un Governo responsabile, strutturato ed obiettivo, mirante a raggiungere una società che risponda a soddisfare i bisogni primari dell’uomo, bisogni che ad oggi la classe politica ne sta perdendo le tracce.
* vicesindaco di Montecatini Val di Cecina