Chiedono l'applicazione del risultato del referendum
- Alcune assemblee dei sindaci tenutesi dopo il referendum hanno inoltre deliberato l’allungamento del periodo di concessione ai gestori privati di altri 5 anni.
- La Regione Toscana, in modo del tutto contrario al voto della maggioranza del popolo toscano, ha deliberato di costituire un ATO unico regionale per la gestione dei Servizi Idrici Integrati; questa volontà centralistica, che punta alla creazione di un gestore unico, espropria di fatto gli enti locali e le comunità ed è quanto di più lontano da una gestione pubblica partecipata del bene comune acqua.
- In compenso siamo diventati la regione più cara d’Italia per le bollette dell’acqua e le società di gestione continuano ad aumentare il loro indebitamento pur di distribuirsi utili milionari ogni anno.
Oggi (14 giugno) si è tenuto un presidio alle 11.00 in via Cavour davanti alla REGIONE TOSCANA; per chiedere al presidente Rossi di attuare l’esito referendario come gli era stato chiesto dal ministro dell’ambiente Clini, in una sua lettera del 25 febbraio scorso, visto che la regione Toscana ha cancellato i 6 ATO esistenti, responsabili della determinazione della tariffa, per farne uno regionale, l’AIT; per chiedere il ritorno alla legalità e l’applicazione del secondo quesito; per chiedere inoltre che la politica rispetti la Democrazia referendaria e l’esito del primo quesito che dimostrava la volontà popolare di un ritorno a una gestione pubblica dell’acqua senza profitto.
Successivo presidio alle 12.00 in via Ricasoli, 40 davanti al TAR TOSCANA; per chiedere che si lavori sul ricorso contro l’ex ATO 2 Basso Valdarno, depositato il 7 marzo, che riguarda non solo gli utenti di “Acque SpA” ma anche tutti/e 1,7 milioni di Toscani/e e oltre 26 milioni di cittadini/e Italiani/e che hanno votato per l’eliminazione del profitto dalla gestione del sistema idrico. Eliminazione immediatamente applicabile come è scritto, nella sentenza di ammissibilità, della Corte Costituzionale.
Di seguito un presidio alle 13.00 davanti al COMUNE DI FIRENZE, a palazzo Vecchio, principale azionista della parte pubblica in “Publiacqua SpA” e rappresentante di tutti comuni Toscani e dei lori sindaci che, invece di rappresentare la volontà dei lori elettori/ce, hanno votato contro l’applicazione del referendum rifiutandosi di togliere il profitto dalla tariffa e di riconsiderare la ripubblicizzazione del servizio idrico.
Non possiamo accettare questo furto di democrazia soprattutto quando riguarda l’acqua e i beni Pubblici. Chiediamo ai politici di rispettare la Democrazia referendaria, la Costituzione italiana e la società civile che si è espressa a larga maggioranza (63%).
Chiediamo alla giustizia di fare applicare l’esito referendario e la Costituzione Italiana. Chiediamo che i Comuni tornino ad essere la casa dei Beni Comuni e non semplici azionisti di SpA che gestiscono i servizi pubblici puntando principalmente al profitto.