MATERA. Il lascito testamentario è una disposizione scritta, revocabile e personale, contenuta all’interno del testamento. Consente di destinare tutta o una parte del proprio patrimonio a Enti e Organizzazioni no profit dopo la propria morte. Si tratta di un documento ufficiale che garantisce che i voleri della persona vengano rispettati al momento del decesso, quando la donazione si attiva ufficialmente.
In questo articolo vogliamo fornire una guida chiara al lascito testamentario: come funziona, come deve essere fatto, cosa può comprendere e quali sono i benefici fiscali che assicura.
Come funziona il lascito testamentario
Per poter fare un lascito testamentario occorre prima di tutto redigere il testamento, che può essere di diverse tipologie. La forma più conosciuta, semplice e diffusa è il testamento olografo, che viene scritto in modo autonomo di proprio pugno, datato e firmato e può essere conservato in casa o affidato a terzi. C’è poi il testamento pubblico, un atto ufficiale redatto e firmato alla presenza di un notaio e dei testimoni e che viene conservato dal pubblico ufficiale, rimanendo così segreto fino alla morte del legante. Infine, c’è il testamento segreto, che consiste in un documento scritto di proprio pugno dal testatore e sottoscritto in calce, consegnato poi a un notaio in busta chiusa e sigillato alla presenza di due testimoni. Rispetto al testamento olografo, che deve essere fatto esclusivamente in prima persona e non ammette l’utilizzo di strumenti di scrittura meccanica, quello privato può invece essere compilato da terzi e scritto tramite computer o macchina da scrivere. Qualunque sia la tipologia di testamento che si utilizza, al suo interno deve essere chiaramente specificato il lascito a favore di un ente del terzo settore.
Come fare un lascito testamentario
Come abbiamo spiegato sopra, il lascito testamentario deve essere inserito all’interno di un testamento ufficiale. Fondamentale è sapere che può però comprendere solo una parte del patrimonio. La legge italiana stabilisce infatti che gli eredi legittimari (coniuge, figli, nipoti, ecc.) hanno sempre diritto a una quota del patrimonio (quota legittima), indipendentemente dalle disposizioni testamentarie. Di conseguenza, il testatore può disporre liberamente solo della restante parte (quota disponibile) che può scegliere di donare a cause benefiche in modo libero e autonomo. Il testamento può essere in ogni momento annullato, modificato o sostituito. Per evitare eventuali problematiche e rischi di controversie al momento della lettura del documento, è sempre consigliato condividere le proprie scelte sia con i propri familiari, sia con l’Associazione beneficiaria selezionata.
Cosa si può lasciare nel lascito testamentario
Tramite lascito testamentario è possibile lasciare a un’Associazione no profit somme di denaro tramite il conto corrente, ma anche attraverso titoli, azioni, obbligazioni, libretti postali, fondi di investimento o il proprio TFR. Fanno parte delle possibili donazioni anche i beni mobili (come opere d’arte, gioielli, automobili, ecc.) e i beni immobili, ad esempio appartamenti, terreni, box, ecc. In questo caso l’Ente provvederà a vendere i beni per destinare il ricavato a sostegno della propria attività sociale. È inoltre possibile nominare l’Ente come beneficiario delle proprie polizze assicurative, prime tra tutte la polizza vita, senza alcun vincolo nei confronti degli eredi. In mancanza di eredi legittimari, il lascito testamentario può anche includere l’intero patrimonio, così come comprendere un bene singolo.
I benefici fiscali
In Italia i lasciti testamentari a favore di Organizzazioni no-profit sono esenti da imposte di successione e, in caso di beni materiali, anche da quelle ipotecarie e catastali previste per trascrizione e voltura. Questo significa che il valore del lascito verrà destinato per intero al beneficiario scelto, senza trattenute fiscali, a condizione che l’Ente sia legalmente riconosciuto.