
FIRENZE. Come per le edizioni passate (2006, 2011 e 2018) la ricerca è stata commissionata a IRPET da Corecom Toscana. Ne emerge un quadro estremamente dinamico e in continua evoluzione. In generale la filiera di radio, tv ed editoria in Toscana tiene in termini di numero di operatori, ma attori e protagonisti cambiano rapidamente fisionomia.
A fronte infatti di una crisi del comparto della carta stampata che perdura, cresce l’editoria online. Così come soffrono tv e radio tradizionali e di contro si assiste alla crescita di nuovi servizi, produzioni video e sonore che sono in espansione.
Dall’analisi dei dati dell’andamento del ROC (Registro degli Operatori della Comunicazione) della Toscana emerge una lieve crescita del numero dei soggetti operanti complessivamente nel comparto. Allo stesso tempo il ROC è lo specchio di intensi e profondi cambiamenti nel settore della comunicazione, dovuti, tra le varie cause, al progresso tecnologico e alla sempre più pervasiva espansione della digitalizzazione, del web e dell’online, che ha anche determinato la nascita e/o la diffusione di nuove attività.
L’analisi delle performance economiche del settore informazione-comunicazione evidenzia un generale stato di difficoltà, soprattutto con riferimento all’analisi dei dati economici in un’ottica di medio periodo. Alcuni dati suggeriscono che sia in atto una polarizzazione dal punto di vista dell’assetto delle imprese con una maggiore strutturazione societaria delle più grandi e un ampliamento della platea dei fornitori di servizi, essenzialmente microimprese legate alle nuove produzioni
Dal punto di vista occupazionale dall’analisi IRPET emerge una certa vitalità del settore, ma al contempo i dati generano preoccupazione per la precarietà delle forme contrattuali che vengono attivate.
Nel complesso infatti la quasi totalità degli avviamenti al lavoro (96,7%) sono relativi a contratti a tempo determinato (57,4%) e a forme più o meno flessibili (atipiche) di lavoro (39,3%). Il contratto di lavoro a tempo indeterminato è appena pari al 3,3% del totale degli avviamenti al lavoro.
Dal rapporto emerge dunque un quadro con luci e ombre per un settore dell’informazione che in Toscana presenta certamente opportunità importanti, che è dotato al suo interno di professionalità di alto valore, ma che evidenzia punte di debolezza sui dati che essenzialmente afferiscono alla qualità dell’occupazione, come anche alla capacità di creare valore da parte di alcune imprese.
Un settore che comunque va accompagnato e sostenuto in questa fase di continuo quanto rapido cambiamento.