Nate negli USA per iniziativa del politologo Benjamin Barber e dalla Associazione Civ/World, di cui Barber è presidente, le Giornate dell’Interdipendenza sono state declinate per la prima volta in Italia, a Roma, nel settembre del 2004 da Acli, Legambiente, Focsiv, Movimento politico per l’unità (Focolari) e Comunità di Sant’Egidio, nel terzo anniversario della strage delle Torri Gemelle. Ancora oggi, a distanza di cinque anni dalla prima edizione, queste giornate puntano a leggere il tema della relazione – tra le persone, i popoli, i governi, le culture, le religioni – nelle sue coordinate generali, attraverso le principali sfide di oggi: la crisi economica, la crisi ambientale, l’urgenza della pace.
Ma interdipendenza e globalizzazione rappresentano oggi i temi attorno a cui si annida un cruciale punto di riflessione. Sono un binomio chiuso entro pesanti vincoli economici oppure un orizzonte culturale ancora da esplorare? Un confronto essenziale, là dove la convivenza tra persone e gruppi, tra popoli e culture, affronta più da vicino le sfide dell’interdipendenza e dove la globalizzazione chiede alle istituzioni, al mercato e alla società civile nuovi modelli di governance, tra locale e globale, per rispondere alle grandi sfide della pace, della tutela dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile dei popoli.
Il primo momento pubblico prenderà avvio a Firenze il 29 ottobre, alle 16.00, con il convegno pubblico dal titolo: “Global cities: persone, popoli e culture”. Il dibattito, che avrà al centro proprio l’iniziatore dell’evento, il professor Benjamin Barber, è aperto a tutta la città e ai giovani delle scuole superiori di Firenze, e vedrà la partecipazione di intellettuali, tra cui Óscar Andrés Rodríguez card. Maradiaga (arcivescovo di Tegugicalpa, Honduras, presidente Caritas Internazionale, e instancabile sostenitore della riduzione del debito estero dei Paesi del Terzo Mondo), Ugo Amaldi (fisico del Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare, presidente Fondazione TERA e padre fondatore dell’adroterapia italiana, forma particolare di radioterapia), rappresentanti delle istituzioni, tra cui Matteo Renzi, sindaco di Firenze, e ospiti internazionali come Luiz Carlos Hauly (deputato federale ed esperto di economia e finanza internazionale del Brasile) per un’inedita occasione di incontro e di dialogo.
Il 30 ottobre il convegno si trasformerà in un seminario che vuol essere un laboratorio di formazione per giornalisti, educatori, attori della società civile e opinion leaders. A partire dalle 9.00 fino alle 17.00 del pomeriggio, si svolgeranno 3 sessioni tematiche: Interdipendenza e crisi economica, Interdipendenza e riconciliazione, Interdipendenza e crisi ambientale. Le tre sessioni daranno moderate rispettivamente da Roberto Natale (presidente Federazione Nazionale della Stampa), Giuseppe Frangi (direttore responsabile di Vita non profit) e Elisabetta Galgani (giornalista di La Nuova Ecologia). Per ciascuna è prevista una prima parte di incontro tra un giornalista ed esperti internazionali in veste di testimoni privilegiati, come Vinu Aram (direttrice dello Shanti Ashram di Coimbatore, India, istituzione fondata secondo le regole gandhiane del Sarvodaya Progresso per tutti) e Carlos Vinueza Montufar (FUNDECOL per la tutela ambientale, coordinatore generale del Progetto TICs per la diffusione e la commercializzazione del turismo comunitario in Ecuador,) ed una seconda aperta al dialogo con i partecipanti. Obiettivo degli incontri quello di dar vita ad una vera e propria tavola rotonda in cui declinare l’interdipendenza in percorsi attivi di equità e responsabilità.
Oltre ai nomi già citati, interverranno, in qualità di relatori, i dirigenti nazionali delle associazioni e degli enti promotori: Vittorio Cogliati Dezza (Legambiente), Roberto Della Seta (segreteria Legambiente), Marco Fatuzzo (Mppu/Focolari), Andrea Olivero (Acli), Sergio Marelli (Focsiv), Marco Impagliazzo (Comunità di Sant'Egidio), Massimo Toschi (Giunta regionale Toscana).