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ROMA. La febbre da gioco d’azzardo ormai dilaga, continuando a mietere un numero esponenziale di vittime senza ormai distinzione alcuna tra giovani inconsapevoli ed anziani incuriositi, giocatori accaniti o avventori dalle puntate sporadiche: è così che il Governo, nel tentativo di rimettere ordine in un settore nel quale vige da sempre un anarchico far west, ha preso l’improrogabile decisione di mettere a punto e presentare, nella legge di Stabilità approvata per l’anno 2017, un testo “riparatore” che dovrebbe, se non risolvere del tutto, quantomeno arginare i danni del gambling tramutandosi in decreto legislativo e divenendo operativo entro e non oltre il 30 aprile.
Primo obiettivo nel mirino le slot machine: spropositato il numero di giocatori che trascorrono ore intere dinanzi ai seducenti e scintillanti apparecchi elettronici e sperperano patrimoni al riparo da occhi indiscreti tra le mura di bar, tabacchi e sale da gioco, con la tacita connivenza dei gestori che vedono aumentare i propri guadagni a danno di queste sventurate vittime del gioco d’azzardo patologico.
È proprio per scongiurare questo rischio ed evitare che la ludopatia continui ad espandersi a macchia d’olio che la proposta governativa punta a ridurre l’offerta di gioco sul territorio, andando in primis ad eliminare il 50% dei punti di gioco e poi ad alleggerire il parco macchine del 30%, ubicando le slot da terra ben lontane dai luoghi sensibili ed inoltre bandendole non solo da bar e tabacchi ma anche da stabilimenti balneari, edicole, alberghi ed insospettabili esercizi commerciali, fino a passare dalle circa 450 mila infernali macchinette odierne alle utopiche 260 mila entro il 2020.
Controlli stringenti nelle sale da gioco renderanno ostici e meno piacevoli l’ingresso e la permanenza ai giocatori: per sperperare denaro indisturbati non basterà superare una fase selettiva, conseguente al controllo del proprio documento di riconoscimento, perché verranno diffusi installati sistemi di videosorveglianza a cura delle forze dell’ordine e dell’Agenzia delle Entrate e, come se ciò non bastasse a turbare la piacevolezza del gioco, compariranno anche messaggi di monito sugli schermi delle stesse slot per ricordare agli avventori che è trascorso troppo tempo dal momento in cui hanno cominciato ad effettuare le proprie puntate.
Le misure in questione potrebbero però tramutarsi in specchietti per le allodole, per due ben precisi motivi: il primo riguarda la prospettiva secondo la quale una diminuzione delle slot machine VLT e AWP ed un inasprimento delle regole nel settore comporterebbe un conseguente svuotamento delle casse dello Stato; il secondo motivo investe invece il fenomeno delle slot machine online perché i giocatori osteggiati nell’azzardo “da sala”, senza perdersi d’animo ci metterebbero poco a ripiegare sull’azzardo online, reperendo facilmente giochi e casinò .it su tutte le piattaforme informatiche.
Insomma, il Governo ha “scommesso”. Non resta che stare a vedere!