I consiglieri di LN hanno votato contro, quelli del M5S si sono astenuti. Il testo è stato presentato da consiglieri del Pd, primo firmatario Leonardo Marras
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FIRENZE. Cambia il numero degli elettori necessario per la presentazione di proposte di legge d’iniziativa popolare per istituire nuovi comuni, per la fusione di comuni esistenti, per modificare le circoscrizioni e le denominazioni comunali. In ciascun comune interessato, con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, occorrerà almeno il 25% degli iscritti nelle liste elettorali. Se la popolazione è compresa tra cinquemila e diecimila abitanti, saranno necessarie almeno 1250 sottoscrizioni. Se la popolazione supera i diecimila abitanti il limite è fissato a duemila sottoscrizioni. E’ quanto prevede una proposta di legge statutaria, licenziata a maggioranza dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd). I consiglieri di Lega Nord hanno votato contro, mentre quelli del Movimento 5 Stelle si sono astenuti. Il testo è stato presentato da alcuni consiglieri del gruppo Pd, primo firmatario Leonardo Marras.
“E’ una proposta che nasce direttamente dalla risoluzione approvata dal Consiglio regionale nello scorso aprile – ha precisato Marras – che sollecitava una riflessione su quanto previsto all’articolo 74 dello Statuto”. La norma in vigore indica nel dieci per cento degli elettori di ciascun comune interessato e nel quindici per cento complessivo di tutti i comuni le percentuali necessarie all’esercizio dell’iniziativa popolare. “Sono percentuali che consentono anche alle piccole comunità di avviare i processi, ma non tengono conto del diverso peso demografico di ciascuno dei comuni coinvolti – ha osservato – Possono nascere così iniziative ostili verso i comuni più piccoli da parte dei comuni più grandi, che non producono reale riflessione, discussione e partecipazione, necessarie al confronto democratico e destinate a fallire”. Da qui l’introduzione di percentuali più significative, con una relazione decrescente tra numero delle firme necessario e peso demografico del comune interessato.
“Era chiaro che quella risoluzione era contro le iniziative che partono dal basso – ha osservato Marco Casucci (Lega Nord) – Il nostro voto è contrario”
Il consigliere Gabriele Bianchi (Movimento 5 Stelle) ha invece dichiarato il voto di astensione. Il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi ha annunciato la presentazione di emendamenti in aula. “Sono d’istinto d’accordo sulla proposta – ha chiarito – ma resta la preoccupazione che possa favorire solo iniziative verticistiche”.
“La commissione si trova spesso in una situazione alquanto imbarazzante – ha rilevato il presidente Bugliani – Dai territori ci arrivano proposte contraddittorie, con sovrapposizioni e rimescolamenti, che non sappiamo quanto siano dettate da esigenze reali della popolazione o non piuttosto da esigenze di altro tipo. L’obiettivo è valorizzare l’iniziativa popolare, non mortificarla”.