FIRENZE. Cinquantanove funzionari pubblici di alcune comunità montane e di nove province toscane sono stati citati a giudizio dalla Corte dei conti al termine di un’inchiesta su finanziamenti comunitari che sarebbero stati erogati in maniera illegittima a giovani per l’avvio di attività imprenditoriali agricole. Il danno erariale contestato inizialmente era di circa 60 milioni di euro, anche se, nel corso delle indagini, la cifra sarebbe scesa a circa la metà.
Stamani, alla Corte dei Conti di Firenze si è svolta la prima udienza, poi rinviata al primo aprile. L’inchiesta è stata condotta delle Fiamme gialle di Arezzo ed è iniziata nel 2000. Gli enti finiti nel mirino della magistratura contabile sono, oltre a diverse comunità montane, le province di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Gli avvocati della difesa hanno spiegato che la normativa relativa ai finanziamenti era contorta e ambigua e che, non a caso, successivamente richiese il varo di norme "di chiarimento". In base ai dati della Regione, resi noti nel 2007, con i 60 milioni di euro più di 3.200 giovani poterono iniziare un’attività imprenditoriale agricola.
Stamani, alla Corte dei Conti di Firenze si è svolta la prima udienza, poi rinviata al primo aprile. L’inchiesta è stata condotta delle Fiamme gialle di Arezzo ed è iniziata nel 2000. Gli enti finiti nel mirino della magistratura contabile sono, oltre a diverse comunità montane, le province di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Gli avvocati della difesa hanno spiegato che la normativa relativa ai finanziamenti era contorta e ambigua e che, non a caso, successivamente richiese il varo di norme "di chiarimento". In base ai dati della Regione, resi noti nel 2007, con i 60 milioni di euro più di 3.200 giovani poterono iniziare un’attività imprenditoriale agricola.