testo e foto di Patrizia Fazzi
PONTREMOLI-BERCETO di Patrizia Fazzi – Fiorella Pierobon, volto televisivo noto per anni e poi d’un tratto assente dal video. Nel 2003 da parte sua una scelta di vita decisamente controcorrente in tempi di aspiranti ‘veline’: dalle luci artificiali degli schermi televisivi a quella che scaturisce dalla manipolazione di tele e colori, tornando all’antico amore per la pittura. Non a caso le sue due mostre inaugurate da pochi giorni a Pontremoli (Ms) e Berceto (Pr) si intitolano ‘’Percorsi di luce’’. Un percorso che lei ha individuato nella Via Francigena, che fin dal medioevo conduceva da Canterbury a Roma e che tocca moltissimi comuni e province in Italia e Francia. Ed è questo il motivo che ha fatto nascere questa mostra itinerante, esposta ora a Pontremoli e Berceto e in precedenza ad Altopascio, Acqui Terme (Al) e Lucca, altrettante tappe delle tante dell’antica via.
Il 7 agosto è stato dato il via alla mostra allestita al Castello di Piagnara, che domina l‘antica ‘Pons Tremulus’, alla presenza di numerose autorità istituzionali, tra cui gli Assessori alla Cultura di Pontremoli, Caterina Rapetti, e di Altopascio (Lu), Nicola Fantozzi, il quale è anche Vicepresidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, di cui ha illustrato gli scopi. Il giorno successivo, 8 agosto, alla presenza del Sindaco di Berceto Luigi Lucchi, dello storico e critico d’arte Maurizio Vanni e di Nicola Fantozzi, un folto pubblico ha salutato l’esposizione di altre opere della Pierobon presso il Centro Documentazione della Via Francigena, situato proprio sul percorso dell’antica via, passante per l’attuale corso principale della cittadina, abbellito dal Duomo.
Se dunque la ricerca artistica di Fiorella si ispira e riallaccia agli antichi viaggiatori della Via Francigena, l’artista si sente e si pone come un pellegrino, un deracinè migrante che cerca radici nel percorso interiore che le fa apprezzare i campi di grano, i cieli notturni, le albe e i tramonti, l’armonia dei cicli naturali, con cui l’umanità moderna sembra aver perso il contatto.
Da questa dimensione nascono le sue tele straordinarie, piene di colore, di movimento, di armonie strutturali, quadri splendenti, solcati da intrecci di linee ottenuti attraverso una manipolazione diretta della materia cromatica, quei ‘percorsi di luce’ che stupiscono e lasciano senza fiato: non tele decorative, nate per ‘arredare’ pareti, ma per esprimere e suscitare emozioni e il cui titolo spesso è ripreso da versi danteschi. Un vero ‘itinerarium mentis in Deum’ che si esprime in forme apparentemente legate all’informale, ma in realtà sostanziate di legami compositivi che denotano richiami alle avanguardie primonovecentesche e al tempo stesso ai grandi classici.
Con queste tele, a cui si uniscono anche originali ed essenziali sculture, Fiorella – come ogni artista vero – vuole lanciare un messaggio, comunicare alla gente, al pubblico delle sue mostre. Questo ha affermato anche durante le due cerimonie di inaugurazione: “Vorrei invitare ad uno sguardo nuovo, personale, verso il mondo e verso l’arte, ripensando in termini moderni il cammino duro e irto di ostacoli degli antichi pellegrini spinti da un anelito spirituale. Sicuramente, se fossi vissuta a quei tempi, sarei stata una di loro”. Grande viaggiatrice a sua volta e attualmente ritiratasi nelle strade della vecchia Nizza per dipingere in piena concentrazione, Fiorella ci invita ad un rapporto diverso con noi stessi e gli altri, verso una ‘luce’ tutta interiore, da ricercare e percepire nella dimensione del viaggio: non un viaggio programmato da un’agenzia turistica, con un itinerario rigidamente scandito, bensì quello che scaturisce dal sentirsi ‘pellegrini’ che guardano la bellezza della vita, della natura, del paesaggio campestre e urbano.
Ai due eventi hanno partecipato anche la Presidente dell’Associazione J.B. Boudard Anna Poletti Zanella e la giornalista e critica d’arte Stefania Provinciali e nell’occasione sono state lette due poesie nate dall’emozione per i quadri dell’artista, a riprova che la forza suggestiva da loro emanata raggiunge la sensibilità dello spettatore. Le due mostre resteranno aperte fino al 19 agosto a Pontremoli e al 29 agosto a Berceto. Poi il loro cammino proseguirà a Verona il 4 settembre e a Parma il 7 ottobre, per poi proseguire oltre confine, in Francia e oltre: d’altra parte, chi può fermare la ‘luce’?
(Da sin. Fiorella Pierobon, Caterina Rapetti e Anna Poletti)
PONTREMOLI-BERCETO di Patrizia Fazzi – Fiorella Pierobon, volto televisivo noto per anni e poi d’un tratto assente dal video. Nel 2003 da parte sua una scelta di vita decisamente controcorrente in tempi di aspiranti ‘veline’: dalle luci artificiali degli schermi televisivi a quella che scaturisce dalla manipolazione di tele e colori, tornando all’antico amore per la pittura. Non a caso le sue due mostre inaugurate da pochi giorni a Pontremoli (Ms) e Berceto (Pr) si intitolano ‘’Percorsi di luce’’. Un percorso che lei ha individuato nella Via Francigena, che fin dal medioevo conduceva da Canterbury a Roma e che tocca moltissimi comuni e province in Italia e Francia. Ed è questo il motivo che ha fatto nascere questa mostra itinerante, esposta ora a Pontremoli e Berceto e in precedenza ad Altopascio, Acqui Terme (Al) e Lucca, altrettante tappe delle tante dell’antica via.
Il 7 agosto è stato dato il via alla mostra allestita al Castello di Piagnara, che domina l‘antica ‘Pons Tremulus’, alla presenza di numerose autorità istituzionali, tra cui gli Assessori alla Cultura di Pontremoli, Caterina Rapetti, e di Altopascio (Lu), Nicola Fantozzi, il quale è anche Vicepresidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, di cui ha illustrato gli scopi. Il giorno successivo, 8 agosto, alla presenza del Sindaco di Berceto Luigi Lucchi, dello storico e critico d’arte Maurizio Vanni e di Nicola Fantozzi, un folto pubblico ha salutato l’esposizione di altre opere della Pierobon presso il Centro Documentazione della Via Francigena, situato proprio sul percorso dell’antica via, passante per l’attuale corso principale della cittadina, abbellito dal Duomo.
Se dunque la ricerca artistica di Fiorella si ispira e riallaccia agli antichi viaggiatori della Via Francigena, l’artista si sente e si pone come un pellegrino, un deracinè migrante che cerca radici nel percorso interiore che le fa apprezzare i campi di grano, i cieli notturni, le albe e i tramonti, l’armonia dei cicli naturali, con cui l’umanità moderna sembra aver perso il contatto.
Da questa dimensione nascono le sue tele straordinarie, piene di colore, di movimento, di armonie strutturali, quadri splendenti, solcati da intrecci di linee ottenuti attraverso una manipolazione diretta della materia cromatica, quei ‘percorsi di luce’ che stupiscono e lasciano senza fiato: non tele decorative, nate per ‘arredare’ pareti, ma per esprimere e suscitare emozioni e il cui titolo spesso è ripreso da versi danteschi. Un vero ‘itinerarium mentis in Deum’ che si esprime in forme apparentemente legate all’informale, ma in realtà sostanziate di legami compositivi che denotano richiami alle avanguardie primonovecentesche e al tempo stesso ai grandi classici.
Con queste tele, a cui si uniscono anche originali ed essenziali sculture, Fiorella – come ogni artista vero – vuole lanciare un messaggio, comunicare alla gente, al pubblico delle sue mostre. Questo ha affermato anche durante le due cerimonie di inaugurazione: “Vorrei invitare ad uno sguardo nuovo, personale, verso il mondo e verso l’arte, ripensando in termini moderni il cammino duro e irto di ostacoli degli antichi pellegrini spinti da un anelito spirituale. Sicuramente, se fossi vissuta a quei tempi, sarei stata una di loro”. Grande viaggiatrice a sua volta e attualmente ritiratasi nelle strade della vecchia Nizza per dipingere in piena concentrazione, Fiorella ci invita ad un rapporto diverso con noi stessi e gli altri, verso una ‘luce’ tutta interiore, da ricercare e percepire nella dimensione del viaggio: non un viaggio programmato da un’agenzia turistica, con un itinerario rigidamente scandito, bensì quello che scaturisce dal sentirsi ‘pellegrini’ che guardano la bellezza della vita, della natura, del paesaggio campestre e urbano.
Ai due eventi hanno partecipato anche la Presidente dell’Associazione J.B. Boudard Anna Poletti Zanella e la giornalista e critica d’arte Stefania Provinciali e nell’occasione sono state lette due poesie nate dall’emozione per i quadri dell’artista, a riprova che la forza suggestiva da loro emanata raggiunge la sensibilità dello spettatore. Le due mostre resteranno aperte fino al 19 agosto a Pontremoli e al 29 agosto a Berceto. Poi il loro cammino proseguirà a Verona il 4 settembre e a Parma il 7 ottobre, per poi proseguire oltre confine, in Francia e oltre: d’altra parte, chi può fermare la ‘luce’?
(Da sin. Fiorella Pierobon, Caterina Rapetti e Anna Poletti)