Per agevolare la messa in commercio di produzioni in quantità limitate nel circuito
FIRENZE. Superare il modello unico di produzione in agricoltura, riconoscere e favorire le piccole aziende agricole e i piccoli produttori, assicurare la possibilità di trasformare e lavorare piccoli quantitativi di prodotti da destinare alla vendita e alla degustazione. Sono state illustrate questa mattina, nella seduta della seconda commissione, presieduta da Gianni Anselmi (Pd), due proposte di legge di iniziativa consiliare, recanti “disposizioni per la trasformazione e la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli”. La prima presentata dai consiglieri del gruppo Sì-Toscana a sinistra Fattori e Sarti, la seconda dai consiglieri del gruppo Pd, Spinelli, Marras, Anselmi, Mazzeo, Bugetti, Bezzini, Nardini. Di seguito le caratteristiche principali delle proposte di legge.
I destinatari. Aziende agricole di dimensioni contenute, che svolgono l’attività con la prevalenza del proprio lavoro e senza lavorazione industriale; singoli agricoltori o famiglie; coltivatori diretti; piccole cooperative.
Le tipologie di prodotti. Confetture, conserve, cereali, legumi, erbe officinali, castagne, funghi, formaggi, salumi, miele, vino, olio d’oliva, carni di pollame, e piccola selvaggina. Tutte le produzioni dovranno essere in quantità limitate, secondo le disposizioni di legge.
Modalità e requisiti per l’avvio dell’attività. La lavorazione deve essere effettuata nella propria abitazione o nei locali dell’azienda, secondo requisiti strutturali e igienici definiti.
“Con la nostra proposta di legge recuperiamo un lavoro lungo e approfondito svolto nella passata legislatura”, ha spiegato Tommaso Fattori, che ha illustrato in aula la proposta di Sì-Toscana a sinistra. “Un percorso legislativo che non arrivò a conclusione, ma rispondeva alla richiesta che venissero riconosciute le prerogative dei piccoli contadini e recuperava esigenze emerse già negli anni del Social forum a Firenze, seguendo la logica della filiera corta di qualità. In Toscana sono in molti coloro che stanno tornando a praticare una agricoltura su piccola scala, orientata principalmente all’autoconsumo e secondariamente alla vendita diretta. Con questo intervento normativo – ha concluso Fattori – cerchiamo di superare ostacoli burocratici e limitare costi che spesso si rivelano eccessivi”.
La proposta presentata dal gruppo Pd è stato illustrato da Serena Spinelli, che ha manifestato la disponibilità ad arrivare ad un testo condiviso nel corso dell’esame in commissione. “Le due proposte rispondono alle stesse motivazioni, lo spirito è lo stesso: dare possibilità di utilizzare prodotti sul nostro territorio, che attualmente hanno una difficoltà di commercializzazione sia in termini di quantità che di caratteristiche. Prodotti non adatti alla grande distribuzione, ma ben spendibili nella filiera corta”. Una iniziativa, ha spiegato ancora Serena Spinelli, che “può assicurare anche una presenza a tutela del territorio e delle sue produzioni locali, senza per questo concedere alcuna deroga alla sicurezza e alla qualità degli alimenti”. Il presidente Anselmi e il consigliere Fattori hanno confermato la “disponibilità ad arrivare ad una composizione delle due proposte”.