Le perizie rivelano scorrettezze su tassi e anatocismo
ROMA. ”Analizziamo 10 mila conti correnti all’anno, possiamo dire che l’illecito è di norma e non un caso. Il più delle volte riusciamo a far ottenere i rimborsi ai correntisti, altre sbattiamo contro la timidezza giuridica.
Nonostante un ritocco al ribasso dei tassi di interesse i prestiti come i mutui erogati sono in calo mentre aumentato le sofferenze bancarie, crediti a rischio riscossione. Il costo del denaro nelle nostre banche non scende oltre il 3,50% nonostante la BCE stia svendendo l’euro allo 0,05%. Diversamente da cosa si dice le sofferenze bancarie, i prestiti a rischio riscossione, riguardano poco le decine di migliaia di piccoli imprenditori o famiglie italiane fallite economicamente, infatti per loro non si eroga un solo euro senza le dovute garanzie: garanzie che quando pignorate fanno rientrare la banca dal debito non estinto. Si ritiene che circa il 60% delle sofferenze bancarie sia attribuibile a rischiosi giochi politici, aiuti di Stato mascherati e superino di gran lunga la stima fatta dall’Abi di 177 miliardi di euro. Il tasso sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è ridotto solo del 3% mentre sulle operazioni di finanziamento alle imprese del 2,87%.
Il denaro viene venduto caramente ai correntisti italiani che sempre meno, causa mancanza di requisiti per ottenere un prestito, attingono alle risorse economiche messe a disposizone dalla BCE. Quando hanno i requisiti vengono obbligati a sottoscrivere contratti sfavorevoli, con tassi eccessivi, tra usura e anatocismo. Nel caso si arrivi ad un accordo extra giudiziale, la mediazione, alcuni istituti di credito avanzano compromessi come la restituzione del 50 fino all’80% del richiesto e con l’imposizione che si sottoscriva un patto di non divulgazione della trattativa, per evitare si faccia pubblicità sulla loro sporca condotta.
«Siamo stanchi di interloquire con un muro di gomma, – dichiara il presidente della Federcontribuenti, Marco Paccagnella -, abbiamo così deciso di interfacciarci direttamente con i vertici europei informandoli, attraverso i nostri archivi cartacei che contengono tutte le perizie bancarie fin qui svolte, come le banche italiane agiscono e contribuiscono alla mancata ripresa economica. Chiederemo vengano obbligate, attraverso la firma su un contratto, le banche italiane che usufruiscono del denaro allo 0,05%, di erogare prestiti con tassi non superiori al 2,50% per privati e imprenditori italiani e non oltre al 2% nel caso di acquisto abitazione».