Preoccupa la situazione nel Senese e scatta l
FIRENZE. Un punto sullo stato del monitoraggio regionale su ungulati e predatori in Toscana, iniziative per risarcire i danneggiati e panoramica sugli interventi emergenziali eventualmente individuati: è questo ciò che il gruppo regionale del Nuovo Centrodestra chiede con un’interrogazione urgente alla giunta regionale. Il documento – il cui primo firmatario è il Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Benedetti, seguito dal capogruppo Ncd Alberto Magnolfi e dai Consiglieri Andrea Agresti e Marco Taradash – prende le mosse dalle sempre più frequenti segnalazioni di devastazioni a terreni e colture, ma anche di sinistri stradali dovuti alla presenza ormai esorbitante di questi animali in moltissime zone della Toscana, con concentrazioni particolarmente acute sulla montagna pistoiese, all’isola d’Elba, in Maremma e nel Senese.
«Negli ultimi anni – si legge nell’interrogazione – nelle campagne toscane si è assistito a un aumento esponenziale della presenza di ungulati, predatori e cani selvatici/randagi. Dal 2000 ad oggi si stima che il numero di cinghiali e caprioli sia quasi raddoppiato, tanto che le associazioni di agricoltori calcolano che in Toscana siano presenti circa 400.000 ungulati, oltre a un numero elevatissimo di predatori di vario genere che impediscono l’attività agricola, danneggiano le superfici boschive e provocano incidenti stradali». I numeri lasciano sbigottiti: «Ogni 100 ettari di territorio sono presenti almeno 20 cinghiali, mentre nel Piano faunistico regionale è prevista una densità di 0,5-5 capi. Situazione analoga si riscontra per quanto riguarda i caprioli. Negli ultimi 5 anni, gli ATC hanno stimato un danno economico e produttivo nell’ordine delle decine di milioni di euro».
Sotto il profilo conoscitivo, il Consiglio regionale si è mosso: «Recentemente – si ricorda nell’interrogazione – la II Commissione consiliare permanente (Agricoltura, Caccia) ha effettuato delle audizioni con associazioni di categoria, ASL e strutture tecniche dalle quali emerge il carattere assolutamente emergenziale della situazione. Le associazioni degli agricoltori, a tutti i livelli, stanno lanciando un disperato grido di allarme e di richiesta di aiuto per una situazione ormai ben oltre la sostenibilità». Da qui l’iniziativa di richiamare l’attenzione della giunta sulla questione con tre quesiti: «A che punto è lo stato di monitoraggio della presenza di ungulati e predatori? La Regione ha attivato procedure per valutare la possibilità di riconoscere e risarcire i danni diretti ed indiretti causati da ungulati e predatori, come richiesto dalle Associazioni agricole? Sono stati previsti interventi “emergenziali” per arrivare all’attuazione del Piano faunistico regionale in merito al contenimento della densità delle popolazioni animali presenti sul territorio?»
«Negli ultimi anni – si legge nell’interrogazione – nelle campagne toscane si è assistito a un aumento esponenziale della presenza di ungulati, predatori e cani selvatici/randagi. Dal 2000 ad oggi si stima che il numero di cinghiali e caprioli sia quasi raddoppiato, tanto che le associazioni di agricoltori calcolano che in Toscana siano presenti circa 400.000 ungulati, oltre a un numero elevatissimo di predatori di vario genere che impediscono l’attività agricola, danneggiano le superfici boschive e provocano incidenti stradali». I numeri lasciano sbigottiti: «Ogni 100 ettari di territorio sono presenti almeno 20 cinghiali, mentre nel Piano faunistico regionale è prevista una densità di 0,5-5 capi. Situazione analoga si riscontra per quanto riguarda i caprioli. Negli ultimi 5 anni, gli ATC hanno stimato un danno economico e produttivo nell’ordine delle decine di milioni di euro».
Sotto il profilo conoscitivo, il Consiglio regionale si è mosso: «Recentemente – si ricorda nell’interrogazione – la II Commissione consiliare permanente (Agricoltura, Caccia) ha effettuato delle audizioni con associazioni di categoria, ASL e strutture tecniche dalle quali emerge il carattere assolutamente emergenziale della situazione. Le associazioni degli agricoltori, a tutti i livelli, stanno lanciando un disperato grido di allarme e di richiesta di aiuto per una situazione ormai ben oltre la sostenibilità». Da qui l’iniziativa di richiamare l’attenzione della giunta sulla questione con tre quesiti: «A che punto è lo stato di monitoraggio della presenza di ungulati e predatori? La Regione ha attivato procedure per valutare la possibilità di riconoscere e risarcire i danni diretti ed indiretti causati da ungulati e predatori, come richiesto dalle Associazioni agricole? Sono stati previsti interventi “emergenziali” per arrivare all’attuazione del Piano faunistico regionale in merito al contenimento della densità delle popolazioni animali presenti sul territorio?»