L'abolizione delle Province produrebbe, per lui, "appena" 150 milioni di euro di risparmi, ma qualcuno accusa che nei suoi uffici ci sono 520 telefoni
PISA. Andrea Pieroni presidente della Provincia di Pisa e di Upi Toscana, eletto nelle liste del Pd, ma proveniente da quelle della vecchia Margherita, ha dichiarato, a caldo, dopo la pesantissima ricetta di sacrifici del governo Monti, che: “Si cancella la politica, si lascia la burocrazia”. E’ questo il primo commento di Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa e di Upi Toscana, all’indomani della manovra del governo che apre la strada all’abolizione delle giunte provinciali. “In una situazione economica del Paese in cui siamo tutti chiamati a sostenere dei sacrifici – premette Pieroni – le Province non si tirano indietro nel dare il proprio apporto al risanamento delle finanze pubbliche, ma nutrono profondi dubbi sulla scelta del governo di non mettere in cantiere un lavoro riformatore degli assetti istituzionali e di scegliere di colpire esclusivamente le Province”.
“Non comprendo la decisione di lasciare le strutture burocratiche – aggiunge il presidente di Upi Toscana – e di rimuovere la guida politica: è un’abolizione di fatto delle Province che contiene margini di incostituzionalità e produrrebbe appena 150 milioni idi euro di risparmi. Senza una riforma istituzionale complessiva, dunque, i vantaggi per i cittadini saranno irrisori. Restano gli apparati, ma sparisce la rappresentanza democratica: è questo il risultato che si voleva ottenere?”.
Un ex sindaco, della sua stessa provenienza democristiana, pochi giorni fa, in un consiglio comunale, aveva reso noto che la stessa Provincia di Pisa aveva, nei propri uffici, oltre 520 numeri di telefoni fissi. Vero, o falso? Andrebbero addebitati alla politica o, alla burocrazia?