TORINO. Quando si parla di ricorrenze importanti e del fidanzamento in particolare, un doveroso cenno va dedicato a grandi classici come l’anello con solitario. I trend si rincorrono, i gusti cambiano, ma nel momento in cui arriva la promessa d’amore per eccellenza il solitario ha un ruolo centrale. Chi pensa che sceglierlo sia semplice, può anche cambiare idea. Esistono diversi criteri dei quali è bene tenere conto, se si ha intenzione di stupire la propria dolce metà. Seguici nelle prossime righe per scoprire qualcosa di più in merito!
Anello di marca vs anello non griffato
A prescindere che si scelga di acquistare il gioiello presso una gioielleria Torino piuttosto che in una realtà attiva in un’altra città, nel momento in cui ci si trova a scegliere il solitario è necessario ragionare su una distinzione. Quale di preciso? Quella tra anello di marca e gioiello non griffato. Nel primo caso, chiaramente, ci si trova a spendere di più. Il plus è legato però al fatto di portare a casa un prodotto di assoluta qualità e di poter presentare alla propria dolce metà anche un astuccio dall’estetica pregevole che, se si vuole, può essere tenuto anche in esposizione.
Focus sul colore
Forse non tutti sanno che, quando si parla di diamanti, si può inquadrare un’ampia serie di colori. Focalizzarsi su questo aspetto è fondamentale, in quanto può impattare fortemente sulla qualità del gioiello. Se si ha intenzione di regalare alla persona che si ama un solitario con un diamante di alta qualità, l’optimum prevede il fatto di orientarsi verso diamanti contrassegnati con la lettera D. Secondo la classificazione internazionale, questa opzione indica un diamante incolore, il non plus ultra della purezza.
Le lettere a cui fare riferimento sono diverse. Se proprio non si riesce a trovare un diamante contrassegnato con la D, vanno benissimo anche quelli associati alla E, alla F e alla G.
Attenzione alle dimensioni della mano
Come puoi vedere, la scelta dell’anello solitario è un processo che deve essere gestito con attenzione. Tra gli aspetti dei quali è bene tenere conto rientra anche la dimensione della mano della propria dolce metà. Nei casi in cui è particolarmente filiforme, va benissimo un diamante da mezzo carato, l’equilibrio perfetto tra un gioiello che si nota e che, nel contempo, non risulta eccessivo (il solitario non deve mai e poi mai fare l’effetto appena citato).
L’importanza del certificato
Se si ha intenzione di scegliere il massimo della qualità quando si acquista un solitario, la scelta giusta è quella di rivolgersi a un gioielliere davvero esperto, in grado di rilasciare il certificato gemmologico. Per chi non avesse esperienza in questo ambito, facciamo presente che tra gli istituti più celebri a livello mondiale per il rilascio della suddetta certificazione rientrano il GIA – l’Istituto Gemmologico Americano fondato a Los Angeles nel 1931 – l’HRD e l’IGI.
Come scegliere la montatura
A questo punto, è arrivato il momento di parlare della montatura. Come forse già sai, le alternative tra cui scegliere sono diverse. L’unico criterio da prendere in considerazione sono i gusti della persona che si ama dal punto di vista del look, ma anche, in generale, il suo modo di approcciarsi alla vita. Nei casi in cui si abbia intenzione di rimanere su un mood classico, si può fare riferimento a un solitario con montatura Valentine. Nelle situazioni in cui, invece, si punta a mettere in primo piano quel guizzo di originalità che ha sempre il suo perché, si può prendere in considerazione un anello caratterizzato con qualche diamante sul gambo.
Oro… e non solo
Quando si parla di anello solitario, la prima immagine che viene in mente dal punto di vista del materiale è l’oro bianco. Chi vuole mettere in primo piano un dono ancora più prezioso, può prendere in considerazione il platino. Il costo è maggiore, su questo non ci piove, ma il gioiello sarà a dir poco sorprendente.