"Nella gestione degli appalti non é possibile abbassare la guardia"
TOSCANA. La notizia che in Toscana l’edilizia, come altri settori, sono terreno fertile per le infiltrazioni camorristiche e malavitose non ci stupisce. Da tempo denunciamo che il nostro territorio non ne é esente e l’operazione di ieri mattina che ha portato a sequestri e arresti è solo l’ultima importante azione delle forze dell’ordine.
Nello stesso tempo da anni, complice la crisi assistiamo ad una campagna tesa a rivendicare l’allentamento degli adempimenti.
Gli appalti al massimo ribasso e gli scarsi controlli sui sub appalti portano ad escludere dal mercato molte imprese corrette, che chiudono o si ridimensionano pesantemente nella forza lavoro.
La Fillea Cgil ha più volte sollecitato la Regione e gli Enti Locali alla stipula di protocolli di legalità nei lavori coinvolgendo tutti i soggetti interessati tra cui le parti sociali per coordinare e condividere interventi preventivi. Dentro l’illegalità si nascondono scarsa attenzione alle norme sulla sicurezza, spesso non applicazione dei contratti collettivi, sfruttamento, caporalato, lavoro grigio, evasione contributiva e in una fase di grave crisi del settore molti lavoratori sono portati ad accettare condizioni peggiori.
Basta ‘frequentare’ i cantieri, parlare con i lavoratori e ti vengono raccontate storie di ricatti, dove le buste paga sono fittizie, gli assegni familiari inseriti in busta e mai pagati, i contributi alla cassa edile versati per ottenere i certificati di regolarità e poi richiesti indietro al lavoratore. Quando si riesce a convincere il lavoratore a effettuare la denuncia, dobbiamo sempre combattere con la comprensibile paura di perdere il lavoro. Proprio per non generalizzare e difendere le imprese serie che sono la maggioranza è indispensabile arginare preventivamente questi fenomeni.
Consideriamo indispensabile ogni forma di possibile controllo, dalle stazioni appaltanti, ai RUP (Responsabile Unico Procedimento), dai vigili urbani, agli ispettori del lavoro e degli enti previdenziali, alle forze dell’ordine; sappiamo che ci sono carenze di risorse, mille adempimenti burocratici ma non é possibile abbassare la guardia. Crediamo necessario che le verifiche sulla regolarità contributiva attraverso il DURC sia nei lavori pubblici che privati (penso alle modifiche alla legge 1 in discussione in Regione che non recepisce interamente le nostre richieste) non possono essere alleggerite ma ampliate e diffuse oltre a determinare modalità certe di comunicazione dei sub appalti, sub affidamenti e noli nei quali, come dimostrato, si nascondono, non da ora, i rischi!.
Un grave errore del governo é stato ridurre la responsabilità solidale e aumentare la durata di validità del Durc, dovremmo prevedere verifiche di congruità durante lo svolgimento delle opere. Non accettiamo il nascondersi dietro le semplificazioni, crediamo questo impegno sintomo di civiltà. nb
Nello stesso tempo da anni, complice la crisi assistiamo ad una campagna tesa a rivendicare l’allentamento degli adempimenti.
Gli appalti al massimo ribasso e gli scarsi controlli sui sub appalti portano ad escludere dal mercato molte imprese corrette, che chiudono o si ridimensionano pesantemente nella forza lavoro.
La Fillea Cgil ha più volte sollecitato la Regione e gli Enti Locali alla stipula di protocolli di legalità nei lavori coinvolgendo tutti i soggetti interessati tra cui le parti sociali per coordinare e condividere interventi preventivi. Dentro l’illegalità si nascondono scarsa attenzione alle norme sulla sicurezza, spesso non applicazione dei contratti collettivi, sfruttamento, caporalato, lavoro grigio, evasione contributiva e in una fase di grave crisi del settore molti lavoratori sono portati ad accettare condizioni peggiori.
Basta ‘frequentare’ i cantieri, parlare con i lavoratori e ti vengono raccontate storie di ricatti, dove le buste paga sono fittizie, gli assegni familiari inseriti in busta e mai pagati, i contributi alla cassa edile versati per ottenere i certificati di regolarità e poi richiesti indietro al lavoratore. Quando si riesce a convincere il lavoratore a effettuare la denuncia, dobbiamo sempre combattere con la comprensibile paura di perdere il lavoro. Proprio per non generalizzare e difendere le imprese serie che sono la maggioranza è indispensabile arginare preventivamente questi fenomeni.
Consideriamo indispensabile ogni forma di possibile controllo, dalle stazioni appaltanti, ai RUP (Responsabile Unico Procedimento), dai vigili urbani, agli ispettori del lavoro e degli enti previdenziali, alle forze dell’ordine; sappiamo che ci sono carenze di risorse, mille adempimenti burocratici ma non é possibile abbassare la guardia. Crediamo necessario che le verifiche sulla regolarità contributiva attraverso il DURC sia nei lavori pubblici che privati (penso alle modifiche alla legge 1 in discussione in Regione che non recepisce interamente le nostre richieste) non possono essere alleggerite ma ampliate e diffuse oltre a determinare modalità certe di comunicazione dei sub appalti, sub affidamenti e noli nei quali, come dimostrato, si nascondono, non da ora, i rischi!.
Un grave errore del governo é stato ridurre la responsabilità solidale e aumentare la durata di validità del Durc, dovremmo prevedere verifiche di congruità durante lo svolgimento delle opere. Non accettiamo il nascondersi dietro le semplificazioni, crediamo questo impegno sintomo di civiltà. nb