Giro di valzer dei segretari comunali, in un anno e mezzo ne sono cambiati... ma guai a fare domande
Di giorgio mancini
CALCI (Pisa) – Che l’aria “politica” che si respira nel Comune di Calci non sia proprio delle più salubri, lo si avvertirebbe anche dall’anomalia del valzer dei segretari comunali che si sono succeduti a ritmo sostenuto.
In poco più di un anno e mezzo, ad oggi, si sono messi a sedere su quella poltrona, e quasi subito rialzati, tre segretari generali, o meglio, quest’ultima che è una donna (il suo nome, per legge, è pubblicato sul sito del Comune ndr), non si sa se parte, se resta, se… le hanno chiesto di andare, oppure se è lei, invece, che lo ha chiesto, se il rapporto “fiduciario” con l’amministrazione Possenti-Piccioli si è interrotto, o sta per interrompersi perché incrinato.
Dall’inverno 2010, all’estate 2011, a Calci, si sono alternati ben tre segretari comunali e, se questa signora se ne dovesse andare, si sarebbe a quattro. Un fatto un tantino strano.
Guai a fare domande su questo argomento negli uffici comunali, lasciare messaggi o chiedere contatti giornalistici.
Per trasparenza e democrazia (il Pd è il partito di maggioranza della coalizione di governo a Calci: “Per un nuovo Centro Sinistra”, tra sindaco e tre assessori, per il rinnovamento politico, hanno messo insieme un’età di 263 anni ) sembra viga la consegna “militare” del silenzio.
Reazioni quasi isteriche da parte di qualcuno di “quel” Pd, ma non di tutto. Divieto agli uffici di parlare, perché?
Invece, il consigliere comunale Vito Ciabatti, già vicesindaco e assessore in precedenti legislature, ma oggi all’opposizione di chi governa Calci, con la lista civica “Una Valle un Sogno”, dice la verità e conferma al cittadinoonline di aver salutato ufficialmente, “addirittura con un bacio”, nell’ultimo consiglio comunale la segretaria, a titolo personale e del suo gruppo, ringraziandola per il lavoro svolto e facendole gli auguri per il futuro, visto che era stata annunciata la fine del suo incarico a Calci. Più chiaro di così!
La figura del segretario comunale, nell’ordinamento italiano è disciplinato, come sappiamo, dal testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, che prevede, infatti, che il comune debba avere un segretario per svolgere compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi comunali, in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti. Il segretario, per le sue funzioni di servizio, dipende dal sindaco e sovrintende e coordina l’attività comunale. Ma deve anche esprimere parere di regolarità su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla giunta ed al consiglio, partecipa con funzioni consultive, referenti e di assistenza alle riunioni del consiglio e della giunta, e ne cura la verbalizzazione.
Il segretario può essere revocato solamente con provvedimento motivato del sindaco, con deliberazione della giunta, per violazione dei doveri d’ufficio.
Ma la verità, certe volte, è ben altra. E’ accaduto nel tempo, e in altri luoghi, che il segretario comunale, persona preparata, proba, cosciente e ligia alla propria deontologia professionale, sia andata in rotta di collisione col sindaco o qualche amministratore un po’ “pasticcione”, come quando, su certi capitoli di bilancio, compiacente magari qualche funzionario, non si sia riusciti a trovare accordi sulla trasparenza dei numeri da rendere pubblici. Vedi, per esempio, i capitoli riguardanti le spese legali che, per non renderle di facile lettura al popolo “ignorante”, perché ingrossate a dismisura in pochi anni, si “nascondono” dentro qualche altra voce.
Certi segretari, così come certi revisori dei conti, a questi “chiari di luna”, vogliono che siano iscritti in un preciso capitolo di spesa e previsione di bilancio per i contenziosi giuridici in atto. Se si vengono a creare queste situazioni conflittuali (non è senz’altro il caso del Comune di Calci ndr ), il segretario comunale, se professionalmente serio, si deve rifiutare di avallare certe delibere o quant’altro, dovendo, al contempo, per legge, rinviare tutto alla Corte dei Conti o al Prefetto, se non peggio. Da qui lo scontro, che può diventare una cosa estremamente seria. Il “povero” segretario comunale, per evitare a questo punto di vedersi revocato il mandato, magari “macchiandosi” il curriculum, è costretto a firmare una bella lettera di dimissioni.
Non è la prima volta che succedono di questi fatti a professionisti seri con incarichi fiduciari anche di altri tipi. Guai a chi si ribella a certi sistemi e mette a nudo le verità. E certe volte accade che il potere politico cerchi di essere il più forte, specialmente se asservito a certi politici. La storia prima, e la cronaca attuale, insegnano.
Ma tornando a Calci, i segretari comunali di questo paesino, sempre più dormitorio, alle falde del Monte Serra, svolgono la loro funzione a “scavalco”, al di là del monte, col Comune di Buti, che è capofila. In teoria, quindi, l’ultima parola decisionale riguardante il segretario, spetterebbe a quel sindaco.
In dieci anni, a Calci, nelle due amministrazioni di Stefano Lazzerini, si erano succeduti tre segretari comunali: il primo era andato quasi subito in pensione per raggiunti limiti di età; il secondo è rimasto a Calci più di cinque anni, per passare, poi, a Comuni con maggior numero di abitanti e fare carriera; il terzo ha ricoperto l’incarico, anche lui per diversi anni ma, dopo le elezioni, è rimasto solamente per alcuni mesi con l’attuale amministrazione. Poi, ha cercato un incarico migliore. Questo per quello che è dato di sapere ufficialmente. I segretari comunali, come quelli provinciali, fanno capo alla gestione di un loro proprio albo, gestito dal Ministero dell’Interno.
E se da Roma qualcuno volesse vedere un po’ più chiaro su certe decisioni prese da un sindaco?
Chissà se a Calci, in poco più di un anno e mezzo, arriverà sulla poltrona di segretario comunale il quarto successore?
Poi dicono che c’è la caccia alle poltrone; questa, probabilmente, andrebbe comprata un po’ più comoda, magari con un avanzo di bilancio.
Nella foto l’ultimo voto nell’ultima convocazione del consiglio comunale dell’ Amministrazione di Stefano Lazzerini
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