Per l'azienda fiorentina altro salto di qualità con l'acquisizione di ArsBlue
SIENA. Quello che per Profumo era un fardello gravoso da eliminare, per i fratelli Bassilichi è il grimaldello per la quotazione in borsa e per l’internazionalizzazione dell’azienda fiorentina. Il miliardo di ricavi in 18 anni che garantisce Fruendo, la società “in jointventure” con Accenture (60% Bassilichi, 40% il socio), che ha acquisito da MPS la sezione Daaca (Divisione attività amministrative contabili ausiliarie) e assorbito 1.066 dipendenti”, unito alla previsione di rendere 70 milioni di utile già alla fine del 2014 è la base di partenza.
Bassilichi è un leader ormai nel settore del back office, con un portafoglio di 448 clienti, tra cui le grandi banche Intesa, Unicredit, MPS, Bnl e Bper, e poi Autostrade, Iren, Arval, GE, Ibm, Shell, Coin, Euronics e Pam. Sta sviluppando, per una società che supererà i 300 milioni di ricavi alla fine dell’anno, un processo di internazionalizzazione che ha già portato all’acquisizione del pacchetto di maggioranza (51%) di una azienda serba, ArsBlue di Belgrado, che ha competenze particolari e un mercato interessante nei Balcani.
«Opera nei sistemi di pagamento elettronico, sviluppo software, ma emette anche carte di credito e di debito certificate Visa e Mastercard», ha spiegato Marco Bassilichi a La Repubblica. «Entriamo in quelle che si definiscono attività di issuing e acquiring grazie all’azienda serba che ha sviluppato e brevettato piattaforme che consentono a banche, istituzioni finanziarie e società di servizio di gestire e monitorare in modo integrato tutti i tipi di transazioni effettuate con carte di credito, carte di debito e prepagate». L’annuncio è di appena una settimana fa e rende compiuto quanto l’amministratore delegato di Fruendo Attilio Serrone aveva dichiarato nello scorso maggio a Il Sole 24 Ore. Fruendo ha chiuso velocemente e in maniera indolore il passaggio dell’operatività del back office dalla vecchia alla nuova azienda senza provocare interruzioni e complicazioni all’istituto di credito. Allo stato attuale , con questa opera di sviluppo realizzata, non sembra esserci volontà di far mancare il lavoro a Siena per trasferirlo altrove, e la città in questo momento ha bisogno che non si perda ulteriore occupazione.
La fase degli esuberi mascherati da outsourcing, necessaria per il particolare e stretto contatto con la banca-cliente sarebbe superata brillantemente. Esistono cause e contenziosi con una parte del personale, ma non hanno inciso sulla fattibilità e riuscita dell’operazione nel suo complesso, e sembrano concentrate sul rapporto traumatico di subentro. Adesso il salto di qualità passando dal backoffice documentale al backoffice amministrativo (tutti i servizi necessari all’istituto, ndr). Per la capogruppo questo significherà il completamento di un percorso che vedrà Bassilichi spa entrare in borsa nel giugno 2016.