Il Consiglio regionale approva a maggioranza. 30 milioni a favore di mense e acquisto nuovi alloggi
FIRENZE. Via libera al Piano triennale di investimenti per 30 milioni (circa 10 milioni l’anno) dell’Azienda regionale al diritto allo studio. La delibera è stata approvata a maggioranza dal Consiglio regionale dopo l’illustrazione del presidente della commissione Sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi (Pd) e fotografa interventi soprattutto per mense, residenze universitarie toscane e acquisto di nuovi alloggi per studenti a Firenze. In particolare, gli investimenti sono per le ristrutturazioni delle mense a Pisa (3 milioni e mezzo di euro) e a Siena (oltre 4 milioni), 5 milioni per i certificati di prevenzione incendi, spese per l’acquisizione di residenze fiorentine per il diritto allo studio (3 milioni e 503 mila euro), operazioni di manutenzione che costano da 500 mila al milione l’anno.
L’azienda, considerata un’eccellenza toscana, serve 120 mila studenti sul territorio, le sue linee di azione si rivolgono sia ai borsisti che alla generalità degli studenti, ai quali riesce a pagare il 100 per cento delle borse di studio. Offre più di 4 mila 500 posti letto per i borsisti, eroga contributi all’affitto e ogni anno dà 4 milioni e 200 mila pasti agli studenti della Toscana.
In sintesi, la rendicontazione degli interventi realizzati nell’esercizio 2014, tiene conto sia delle variazioni intervenute sul piano di investimenti 2014-2016 a seguito della destinazione dei risparmi effettivi realizzati per l’esercizio 2013 e destinati ad incrementi di opere programmate nel 2014 che dell’incremento del finanziamento “acquisto Mensa Bandini” e della riduzione dell’intervento “Acquisto arredi nuove Residenze Universitarie”.
Per il vicepresidente della commissione Irene Galletti (M5S) nel piano ci sono “criticità” e “aspetti che meriterebbero di essere approfonditi. In Aula ci aspettavamo una disamina più articolata”. Secondo Galletti “cinque milioni ridestinati a politiche antincendio dimostrano che non si è fatto a sufficienza”. Anche per questo ha annunciato un parere contrario modificando il voto di astensione espresso invece in commissione.
Voto contrario è arrivato anche da Paolo Sarti (Sì): “Abbiamo analizzato con attenzione il parere negativo del consiglio degli studenti. Il Piano e gli stanziamenti, secondo loro, non sono sufficienti a soddisfare tutte le esigenze” ha dichiarato.
Sulla stessa lunghezza d’onda Giovanni Donzelli (Fdi): “Da tempo chiediamo che l’Azienda sia smantellata perché crediamo sia un carrozzone spreca soldi” ha affermato peraltro rilevando come il programma arrivi “in ritardo anche a seguito di un parere contrario della Regione”.
“Siamo passati da tre a una azienda con un risparmio evidente” ha dichiarato Alessandra Nardini (Pd). “Il piano che ci sta particolarmente a cuore perché investe di diritto allo studio, quindi un diritto inalienabile. Insieme all’Emilia Romagna, siamo un’eccellenza nel panorama nazionale e anche quest’anno confermiamo la nostra vocazione”.
In “coerenza” con quanto detto da Sarti, il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega) ha annunciato un voto contrario. Stessa espressione di parere per Enrico Cantone (M5S) che ha anticipato “approfondimenti su dati che pervengono dai diretti interessati e coinvolti nei servizi erogati dall’Azienda”. “In particolare – ha detto – ci sono state delle incongruenze, nelle precedenti gestioni, per finanziamenti destinati a ristrutturazioni. Fondi stanziati per infrastrutture quali mense e destinati, pare, per trattamenti di fine rapporto con l’avvallo di alcuni sindacati”.
E supplementi di indagine sono stati richiesti anche da Roberto Salvini (Lega) che ha confermato il voto contrario già espresso in commissione. (f.cio/bb)