di Mauro Aurigi
SIENA. Qualcuno mi ha detto:” Buone notizie!? Ma che sei matto?”
No non sono matto, ma leggere che finalmente è una donna che picchia un uomo … peggio… non uno ma ben due uomini, anzi, peggio ancora, lei è un’estremista di sinistra mentre le sue due vittime sono estremisti filo-nazisti, che stavano partecipando a un corteo di estremisti di destra. Dopo tutto quello che succede da noi a proposito di maltrattamenti delle donne e soprattutto di femminicidi, ecco, il caso Salis mi aveva rallegrato il cuore.
Poi però ci ha pensato l’autorità istituzionale magiara a correggere questo rovesciamento dei ruoli (siamo in Ungheria, ragazzi, mica si scherza!). Infatti si pensi a come si sarebbero svolte le cose. Ilaria (da sola e a mani nude suppongo) avrebbe non solo picchiato quei due, ma dovrebbe averli picchiati selvaggiamente fino quasi ad ucciderli, visto che per un simile reato rischia, come apprendiamo dalla stampa, ben 24 anni di carcere. Invece no, invece apprendiamo, sempre dalla stampa, che i medici che hanno curato le due povere vittime di Ilaria hanno autorizzato rispettivamente ben 5 e 8 giorni di meritato riposo. Sì avete letto bene: 5 e 8 giorni di riposo, quindi si tratta di un crimine assolutamente trascurabile.
Rimane da capire come può essere successo che nel bel mezzo di una manifestazione di estrema destra filo-nazista una donna di estrema sinistra da sola riesca a circoscrivere due manifestanti e riesca a malmenarli senza che nessuno degli astanti camerati accorra in loro soccorso.
Ma le sorprese non sono finite. Dopo ben più di un anno di carcere senza condanna, probabilmente in isolamento, la donna-mostro viene finalmente esibita in tribunale. Tutti ci aspettavamo un truce individuo muscolare e feroce, come di solito sono i partecipanti a simili manifestazioni. Invece Ilaria, maestra elementare, ci è apparsa un esserino minuto e fragile, che in quell’affollata aula di tribunale ungherese si guardava timidamente intorno alla disperata ricerca, finalmente, di volti familiari.
Subito però ci siamo accorti che Ilaria era in ceppi: manette di acciaio ai polsi, per giunta fissate anche a una cinghia in vita, e ceppi metallici anche alle caviglie. Infine un guinzaglio in mano a una poliziotta. Qualcuno ricorda di avere visto in qualche vecchissima pellicola o lastra fotografica, orsi portati alle fiere paesane? Io sono vecchio per cui mi ricordo di quella esibizione. Ecco, a Ilaria mancava solo la museruola di ferro e cuoio, e poi l’avremmo vista come un orso.
Ma noi non ne avevamo già abbastanza in Italia di situazioni altrettanto drammatiche quanto a trattamento delle carceri e dei carcerati? Da noi si suicidano i carcerieri oltre ai carcerati! Che bisogno c’era di peggiorare la situazione accettando a suo tempo, ossia nel 2004, l’ingresso nella UE dell’Ungheria?
E vorrei conoscere cosa sta facendo il nostro governo per sottrarre Ilaria a questa disumana umiliazione, e soprattutto che pressioni ha fatto il nostro capo del governo, Meloni, nei confronti del suo grande amico personale Orban che, guarda caso, è anche capo del governo ungherese.