di Vito Zita
ADDIS ABEBA. Arrestati l’ex presidente e vicepresidente del Tigray ed altri appartenenti al TPLF (Fronte Popolare di Liberazione del Tigray). Lo si apprende da un comunicato della Ethiopian Broadcasting Corporation dello scorso 10 gennaio, che annuncia l’arresto dell’ex presidente della regione Tigray Abay Weldu e vicepresidente Abraham Tekeste. L’ultimo annuncio fatto dall’emittente televisiva statale etiopica risaliva solo a due giorni prima con la notizia dell’arresto di Sebhat Nega, oggi ottantenne, uno dei membri fondatori del TPLF e che il giorno seguente è stato trasferito ad Addis Abeba.
L’ex presidente del TPLF Abay Weldu, è stato presidente della regione del Tigray dal 2010 al 2018, sostituito poi dall’attuale leader Debretsion Gebremichael, inoltre è stato anche presidente del partito dal 2012 al 2017, e anche in questa carica è stato sostituito da Debretsion Gebremichael. Il vicepresidente Abraham Tekeste è stato ministro delle Finanze nel governo federale dal 2016 al 2018.
Con loro sono stati catturati insieme altri leader: Teklewoini Assefa, ex CEO della Relief Society of Tigray (REST); Solomon Kidane, ex capo dell’Ufficio per lo sviluppo urbano del Tigray; Gebremedhin Tewolde, ex capo del Tigray Trade Bureau; Woldegiorgis Desta, ex capo dell’Ufficio dei trasporti del Tigray; Abadi Zemo, ex ambasciatore etiope in Sudan; Kidusan Nega, ex portavoce del Consiglio di stato regionale del Tigray; Tedros Hagos, ex presidente della Meles Leadership Academy; Mihret Teklay, consulente legale del Consiglio di stato regionale del Tigray e Berhane Adem Mohammed, imprenditore nel campo dei processi aziendale di proprietà e appalti.
Tra i leader tigrini uccisi dall’esercito federale nel corso del conflitto civile ci sarebbero invece il portavoce del TPLF, Sekoture Getachew, l’ex capo del Tigray Finance Bureau, Daniel Assefa, e altri due membri chiave del gruppo, ovvero Zeray Asgedom e Abebe Asgedom. L’attuale presidente dello Stato regionale, Debretsion Gebremichael, e diversi membri del comitato centrale del partito ed ex ufficiali militari di alto rango risultano scomparsi.
Sempre dalle informazioni rilasciate dalla EBC, attualmente, Debretsion Gebremichael insieme ad altri importanti membri del comitato centrale del partito ed ex ufficiali militari di alto rango, sono attualmente ricercati e irreperibili.
Dopo l’avvio dell’offensiva militare di Addis Abeba nella regione, all’inizio di novembre, i leader tigrini avevano promesso di continuare la resistenza e in effetti i combattimenti sono proseguiti in alcune parti della regione, fino allo scorso 28 novembre quando il Premier etiopico Aby aveva rilasciato la dichiarazione di vittoria nel conflitto contro i membri del TPLF. Adesso giunge la notizia degli arresti dei leaders del TPLF. Sembrerebbe tutto finito. Invece… sale alle stelle la tensione fra Etiopia e Sudan, riferito nei primi giorni di dicembre anche da Voice of America. Ufficialmente si tratta di dispute di confine, ma in realtà sembra che il motivo sia che in Sudan possono aver trovato rifugio i latitanti del TPLF ancora ricercati e sui quali il Premier Aby ha messo una taglia di 200.000 dollari. I siti e gli osservatori specializzati assicurano che le truppe sudanesi dopo aver concentrato le sue truppe lungo il confine etiopico, che coincide al territorio del Tigray, ha addirittura sconfinato con l’intenzione di annettersi i territori contesi di Berkat Norain. Il timore è che la situazione potrebbe sfociare in una nuova guerra regionale, anche se l’Etiopia non pare avere il desiderio di aprire un nuovo fronte. Va ricordato inoltre che in Sudan hanno trovato rifugio migliaia di tigrini durante i giorni del conflitto fra il TPLF e le forze regolari etiopi. Inoltre sempre da fonti locali etiopiche, sembra che esista in questa azione il coinvolgimento del TPLF, che tenterebbe di allargare il conflitto per suo interesse, cosa che invece non è riuscita nei confronti dell’Eritrea quando i ribelli del Tigray sono addirittura arrivati a lanciare dei razzi alla periferia di Asmara.
Quello che preoccupa, oltre alla situazione locale ovviamente, è il silenzio da parte dei quotidiani e delle TV maistream occidentali. Come del resto è avvenuto con la denuncia alla Corte Penale Internazionale dell’Aja del Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, per crimini di guerra per via dei reati commessi quando era ministro nel governo al potere in Etiopia fino al 2018, governo tenuto appunto dai membri del TPLF, del quale si è già scritto.
Photo courtesy: Eritrean Press