FIRENZE. “Il rapporto sulle povertà della Caritas fotografa una realtà per troppo tempo sottaciuta: non esistono isole felici, neanche la Toscana lo è”. Così il presidente di Acli Toscana, Giacomo Martelli, commenta “Fatti di prossimità, fatti di Vangelo”, il Rapporto 2022 sulle povertà, presentato oggi dalla Caritas toscana.
“La pandemia ha messo in luce tutte le fragilità della nostra società. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questi dati, dobbiamo agire subito con investimenti nel welfare e interventi strutturali per assicurare la coesione sociale”, continua Martelli.
“La forbice sociale si sta allargando, crescono le nuove povertà e quelle già esistenti aumentano, nascono ulteriori fragilità che minacciano la tenuta non solo economica ma anche sociale delle nostra regione, che finora ha retto meglio di altre anche grazie al mondo del terzo settore che ha rappresentato uno dei pilastri della coesione sociale della nostra regione”.
Alcuni dati del rapporto Caritas
Tra settembre 2020 e aprile 2021 28.467 persone hanno chiesto l’aiuto dei servizi delle diocesi della Toscana, il 47,4% in più rispetto ai 19.310 dei nove mesi precedenti. Nei nove mesi del monitoraggio fatto dalle Caritas 7.139 famiglie si sono rivolte per la prima volta a un centro d’ascolto. Ad essi si aggiungono 7.351 nuclei che si sono rivolti alle strutture assistenziali, per la prima volta, fra gennaio e agosto del 2020.
“Più che a un’attenuazione dei processi d’impoverimento, siamo di fronte ad un effetto cumulo – ha spiegato Francesco Paletti, curatore del rapporto -: le nuove povertà del periodo precedente, infatti, sono diventate povertà conosciute in quello successivo e a questi si sono sommati i nuovi ospiti”.
Le donne superano gli uomini (54,4 contro 45,6%), continuano a prevalere i migranti, pari al 58,7%. La crisi provocata dalla pandemia ha colpito soprattutto la Toscana centrale con le “nuove povertà” che superano il 33% contro il 21,6% della Toscana settentrionale e il 17,1% di quella meridionale.