La denuncia di Domenico Capezzoli, presidente di Toscana 2030
FIRENZE. L’emergenza RSA in Toscana sta raggiungendo livelli critici. Oltre 1.500 anziani sono costretti ad attendere un posto letto in una residenza sanitaria assistenziale, con ripercussioni pesanti sulla loro qualità di vita e su quella delle loro famiglie.
La situazione è allarmante: una combinazione di fattori, tra cui l’invecchiamento della popolazione, la carenza di investimenti e il progressivo indebolimento della rete di assistenza familiare, sta mettendo a dura prova il sistema. Molti anziani, impossibilitati a ricevere le cure necessarie a domicilio, si trovano costretti a lunghe e angoscianti attese.
Questa è una vera e propria emergenza sociale. Non possiamo permettere che i nostri anziani, che hanno costruito il nostro futuro, siano costretti a vivere in condizioni di disagio e incertezza.
Per far fronte a questa situazione, Toscana 2030 propone un piano d’azione concreto che prevede:
* Un aumento significativo dei posti letto nelle RSA: È necessario un investimento massiccio per ampliare le strutture esistenti e crearne di nuove, garantendo una distribuzione capillare sul territorio.
* Il potenziamento dell’assistenza domiciliare: Un’alternativa valida alle RSA, ma che necessita di maggiori risorse e personale qualificato.
* La semplificazione delle procedure burocratiche: Per ridurre i tempi di attesa e garantire un accesso più equo ai servizi.
* Il riconoscimento del ruolo degli operatori sanitari: Attraverso l’incremento degli organici e la valorizzazione professionale.
* Il coinvolgimento attivo dei cittadini e delle associazioni: Per costruire un sistema di assistenza più partecipato e inclusivo.
Chiediamo alle istituzioni regionali e locali di agire con urgenza. Il futuro dei nostri anziani non può più attendere.
Domenico Capezzoli, presidente di Toscana 2030