Inaugurata poco più di un mese fa in via Cavour la Feltrinelli
AREZZO. Il 4 novembre scorso il sindaco Giuseppe Fanfani tagliava la torta inaugurale con il marchio Feltrinelli della nuova libreria in Via Cavour 13 ad Arezzo, alla presenza di un folto pubblico e dei vertici dello staff editoriale e commerciale di Feltrinelli, capitanato dalla signora Inge e suo figlio Carlo. Una libreria nuova, ma piantata nel centro storico, a pochi passi da Piazza San Francesco con gli affreschi pierfrancescani e il Caffè dei Costanti da una parte e Corso Italia dall’altra, il famoso canto dei Bacci, superato il quale si sale ai vertici architettonici della Pieve, del Duomo e della Fortezza Medicea. Una libreria giovane, voluta e gestita con passione da due giovani aretini, Paolo Borghesi, laurea in Filosofia, e Gabriele Grazi, laurea in Legge, i quali, mentre da anni si continua a parlare (invano) di ‘morte del libro’, hanno investito risorse ed energie per aprire e gestire un’attività che pone le pagine, le copertine, gli autori, le case editrici e il piacere della lettura al centro di tutto.
Pavimento in mattoni, scale in pietra serena, balaustre in ferro battuto, travi di legno al soffitto, bianche pareti decorate con frasi celebri, scaffali bianchi su cui risaltano i mille colori dei volumi: poco high tech, tanti ambienti dove i libri si susseguono ben ordinati per argomento, un gran tavolo antico per leggere comodamente seduti…Pur nel via vai dell’inaugurazione e poi dei momenti di punta, un ambiente a misura di mente, di fantasia, di curiosità, di amore per le parole da leggere, delle immagini da sfogliare. Inge Feltrinelli commenta radiosa: “Sembra una piccola libreria di Parigi!” e si dice stupita dei tanti giovani che affollano l’inaugurazione. La filosofia di vendita, il cosiddetto ‘layout’ di Feltrinelli è sempre stato, ribadisce Il dott. Roberto Ghiringhelli, amministratore delegato del ramo Franchising, quello di realizzare libri snelli, maneggevoli, curati graficamente, ma da leggere ovunque, libri amici e che narrino storie importanti. (E come non ricordare lo straordinario intuito del gruppo Feltrinelli nel dare fiducia in anni a cavallo tra ‘50 e ‘60 a quel capolavoro di romanzo che è “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, rifiutato da altre pregevoli case editrici e poi divenuto bestseller mondiale?)
Da quella serata di novembre è passato un mese e siamo andati a chiedere un primo bilancio di questa nuova avventura ai protagonisti Ecco le risposte: “Aprire una libreria era il nostro sogno”, afferma Paolo Borghesi, “e qui io unisco passione e lavoro, attraverso il contatto diretto con chi i libri li scrive, li pubblica, li cerca, li legge, li commenta… Soprattutto – continua Gabriele Grazi – sappiamo di poter contare su una grande organizzazione, su una struttura solida, sia nell’allestimento del locale che di fronte a imprevisti. Siamo partiti dalla nostra tradizione, dalla nostra bella e antica città per guardare al futuro, senza strappi, cercando di porre un mattone dietro l’altro per costruire un interesse maggiore verso le idee e la cultura racchiusa nelle pagine dei libri, dando loro la visibilità che meritano.
E il pubblico di Arezzo come ha risposto? Per ora bene, continua il venticinquenne Grazi, si sente la curiosità, l’entusiasmo, l’interesse e anche le vendite sono decollate in modo soddisfacente; e poi abbiamo in programma tante iniziative ed eventi di presentazioni e incontri, per far divenire questo luogo un punto di riferimento per autori nazionali e locali.
E la cosa più curiosa finora capitata? “La frequenza dei bambini, che spesso proprio loro, all’ingresso, trascinano i genitori ad entrare” (chissà che non si siano finalmente stufati di cartoons giapponesi e videogiochi e si incantino ancora davanti alle mille favole, storielle, filastrocche, novelle, libri con i loro disegni, immagini…C’è una stanza tutta per loro nei 200 metri qt. del locale, un ‘paese dei balocchi’ dove si fa il cammino inverso di Pinocchio..) E per chi non sapesse rinunciare al computer, c’è il collegamento gratuito a internet e il merchandising, dvd, cartoleria.
In definitiva una iniziativa coraggiosa, che prosegue quella avviata alcuni anni fa dalla Libreria Mondadori di Corso Italia, dalla Edison Bookstore di Piazza Risorgimento, dal Viaggiatore Immaginario, vere boccate d’ossigeno per i bibliofili di tutte le taglie; una iniziativa che riempie il vuoto della città alta dopo la chiusura della storica libreria Pellegrini e quindi merita grande attenzione: una risposta per chi grida alla crisi, alla disoccupazione giovanile, al vuoto culturale di questa città, che ha invece tante risorse, sia di lettori che di autori. E così anche i turisti che auguriamo sempre più numerosi, come nelle giornate della Fiera Antiquaria e oltre, troveranno anche un angolo, tra una bancarella e un’opera d’arte, per comprare un libro da leggere al ritorno…