ROMA. La brutta pagina sull’esproprio criminale del risparmio a danno di 130.000 famiglie di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara col decreto del Governo del 22 novembre 2015, che il premier Matteo Renzi aveva promesso di chiudere al Cdm di venerdi us, si è riaperta drammaticamente con l’aggiunta di beffa e disprezzo delle vittime, che continuano civilmente a rivendicare da 6 mesi coi sit-in, presidi e manifestazioni i loro diritti, tra rabbia e malori (come quello odierno a Firenze, di vecchi ai quali è stato bruciato il risparmio di una vita, definiti sprezzantemente speculatori).
Per chiudere questa brutta pagina, la peggiore e più umiliante nella ventennale storia del ‘risparmio tradito’ (da Parmalat ai tango bond), bastava risarcire le vittime incolpevoli di decisioni assurde e pilotate, chiamando alle loro responsabilità le distratte Autorità di Vigilanza, Consob e Bankitalia, che conoscevano i rischi di risparmiatori indotti a vendere in molti casi i titoli di Stato dai maggiori rendimenti, per acquistare bond bancari con rendimenti minori perché giudicati privi di rischio dal sito Abi ‘Patti Chiari’, offrendo coperture economiche capienti, sia dalle valutazioni delle sofferenze delle 4 banche in risoluzione pari al 17,6% portate poi al 21 %, che dai warrant per gli azionisti minori, costretti a diventare tali pena la mancata concessione di prestiti, fidi, mutui.
Il decreto del Governo, che introduce la lotteria del rimborso forfettario automatico fino all’80% dell’investimento in obbligazioni subordinate, per quei risparmiatori che abbiano un reddito lordo al di sotto dei 35mila euro, o un patrimonio immobiliare inferiore ai 100mila euro, detraendo le cedole incassate e presupponendo lo spartiacque del 12 giugno 2014, data fatidica che doveva essere conosciuta dagli investitori, a differenza di quelle Autorità ben pagate per regolamentare i mercati che sapevano e tacevano, per addossare crac e dissesti sulle spalle della povera gente, colpevole di aver risparmiato per future necessità proprie o dei loro cari, è inaccettabile.
Come è noto, mentre il decreto del Governo, che ad andar bene, riuscirà a risarcire parzialmente circa il 6% delle 130.000 famiglie truffate (7/8.000 posizioni), prima taglieggiate dalle banche e poi espropriate, esonera ancora una volta le precise responsabilità di Consob e soprattutto della Banca d’Italia, che conoscevano con precisione le obbligazioni espropriabili pari a 67 miliardi di euro, per il 46,1%, ossia 32 mld di euro in mano alle famiglie e solo per il 3,3% in mano ai Fondi.
Escludere a priori le responsabilità oggettive di Bankitalia e Consob, presumendo al contrario che i risparmiatori fossero stati informati sui rischi del bail-in anticipato, fissando il criterio della data di emissione dei titoli al 12 giugno 2014, è l’ennesima ingiustizia che porterà Adusbef e Federconsumatori ad attivare conseguenti iniziative giudiziarie, a tutela dei risparmiatori e di un principio costituzionale, l’art.47 a salvaguardia del bene risparmio, con: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti Federconsumatori