Veri percorsi ad ostacoli tra gesti reputati "porta sfiga" per guadagnarsi il diploma di "antisuperstiziosi"
Roma. (Adnkronos) – Niente cornetti, aglio e amuleti e un no convinto alla superstizione del venerdi” 17 ‘porta-iella’. Perché “essere superstiziosi? Porta male”. Ne è convinto Massimo Polidoro, già docente di Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca, promotore e segretario nazionale del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap), che fin dal 2009, organizza, sempre in occasione di un venerdì 17, una “Giornata anti-superstizione”. “Credere che un oggetto, una persona o una frase abbiano il potere di procurare disastriè una profezia che si autoavvera”, sostiene ancora Polidoro. Oggi, dunque, in alcune città, tra cui Roma, Brescia, Pisa, Torino, Gorizia, Vicenza, i gruppi locali del Comitato organizzeranno eventi di vario tipo: incontri, conferenze, dibattiti ma anche dimostrazioni all’aperto, happy hour, grigliate e cene, tutte all’insegna del ‘No alla superstizione’. La novità di quest’anno è “un esperimento nazionale” che mirerà a misurare “se certi riti superstiziosi possano davvero influenzare la sorte”, come racconta Marta Annunziata, biotecnologa all’Università di Torino e Coordinatrice dei Gruppi Locali del Cicap. “Proporremo ai partecipanti di lanciare dei dadi prima e dopo aver compiuto un gesto considerato ‘portasfortuna’. Per caso, qualcuno migliorerà, qualcuno peggiorerà e qualcuno farà lo stesso risultato di prima. Sui grandi numeri, però, contiamo di vedere se questi cambiamenti vanno al di la’ delle fluttuazioni casuali e se si puo’ notare un effetto del gesto superstizioso”.
Caratteristica di molti appuntamenti quindi e’ che, per accedervi, sara’ necessario compiere un vero e proprio ”percorso a ostacoli per superstiziosi”. Si passera’, per esempio, sotto una scala aperta, si rompera’ uno specchio, si versera’ a terra del sale, si fara’ in mille pezzi una lettera con la classica catena di sant’Antonio, si aprira’ un ombrello al chiuso e cosi’ via. In alcuni casi i partecipanti dovranno eseguire un totale di 13 gesti e azioni ritenute fortemente pericolose dai superstiziosi. A chi superera’ tutte le prove verra’ anche consegnato un diploma di ‘antisuperstizioso’. “Si tratta di un modo allegro e simpatico per svelare la pochezza di certi rituali che, se presi troppo sul serio, finiscono per condizionare negativamente la vita delle persone -conclude Polidoro- Da oltre 20 anni, siamo impegnati a combattere l’irrazionalita’ e il pregiudizio con le armi della scienza e della ragione. Lo facciamo attraverso libri, articoli, interventi radiotelevisivi, esperimenti, indagini, conferenze, convegni, ma anche con esperienze insolite e divertenti come la Giornata anti-superstizione”.
Il Cicap Toscana sara’ presente con un banchetto, dove ognuno potra’ mettere alla prova la propria superstizione attraverso un “percorso a ostacoli” tra scale, specchi rotti e olio versato… Chi senza timore superera’ tutte le prove vincera’ un aperitivo. Naturalmente sara’ anche possibile reperire materiale informativo sulle superstizioni e sul Comitato, e partecipare all’esperimento nazionale.