Sergey Brin, il co-fondatore di Google, destinera’ milioni di dollari in un innovativo studio genetico sul morbo di Parkison. Il plurimilionario fondatore del principale motore di ricerca ha infatti saputo di avere una mutazione genetica con gli riserva un rischio molto elevato di sviluppare la malattia. Non solo. Brin ha un figlio, nato a dicembre: i test a cui ha sottoposto il piccolo ancora non hanno dato risultato, ma il suo timore e’ che anche il bimbo possa un giorno ammalarsi. Il programma coinvolgera’ 10.000 malati di Parkinson che si sottoporranno al test del Dna, con il pagamento di una tassa meramente simbolica, per cercare i fattori ereditari e ambientali che contribuiscono alla malattia ed arrivare alla scoperta di nuove cure. I dati genetici rilevati dai malati saranno infatti confrontati con quelli dei clienti sani di 23andMe, una societa’ che con 399 dollari, consente la scansione del Dna e valuta il fattore di rischio per 105 malattie, dal cancro al seno alla calvizie. La donazione di Brin, 35 anni, sposato con Anne Wojcicki, co-fondatrice di 23andMe, significa che i pazienti con il morbo di Parkinson pagheranno solo 25 dollari per il servizio. Il tentativo e’ identificare quali variazioni siano piu’ comuni tra le persone che hanno il morbo di Parkinson che tra le persone sane. La madre di Brin ha il terribile morbo e quando il fondatore di Google si e’ sottoposto ai test della 23andMe l’anno scorso si e’ accorto di avere ereditato una mutazione del gene chiamato LRRK2, che eleva il suo rischio di contrarre la malattia dal 20 all’80 per cento. La moglie a dicembre ha messo al mondo il primo figlio della coppia, al quale sono stati immediatamente fatti i test. “Siamo fortemente interessati alla malattia a causa di Sergey, ma anche -almeno in via ipotetica- per nostro figlio”, ha detto la signora Wojcicki, al ‘Times’.