ROMA. Da venerdì oltre 54mila lavoratori dell’università hanno finalmente il contratto per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007.
E’ stata, infatti, sottoscritta all’ARAN un’ipotesi di accordo in tal senso.
Dopo ben 31 mesi dalla sua scadenza grazie all’impegno costante, all’iniziativa ed al lavoro paziente della FLC Cgil, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali confederali, si chiude una tormentata vicenda che riguarda i Tecnici, gli Amministrativi, i Lettori/Collaboratori Esperti Linguistici e quanti lavorano nelle aziende ospedaliere universitarie.
L’incremento salariale medio previsto è pari a 98,69 euro medi mensili, in linea con gli altri contratti pubblici sottoscritti fino ad ora.
Pur a fronte di questo importante risultato retributivo è ancora più urgente – vista l’attuale dinamica economica – lo stanziamento di maggiori risorse economiche a favore del lavoro dipendente.
Significativi i risultati ottenuti per quanto riguarda l’ampliamento della contrattazione integrativa, a sostegno dell’autonomia universitaria e del ruolo del lavoro in questo processo; il rafforzamento di un sistema di carriere e valorizzazione professionale del personale.
Il contratto appena sottoscritto offre strumenti adeguati e di natura pattizia per valorizzare l’impegno di migliaia di lavoratori e di lavoratrici dell’Università a sostegno del ruolo decisivo ed irrinunciabile dell’Università pubblica nel nostro Paese, contro qualsiasi ipotesi di privatizzazione e di svendita del nostro patrimonio culturale.
L’Università italiana, nonostante il periodo estivo, è nel pieno di un’ampia mobilitazione a difesa della sua natura pubblica che ha già visto lo svolgimento di decine di iniziative in tutti gli atenei italiani protagonisti i tecnici, gli amministravi ed i lettori dell’Università oltre che i docenti ed i ricercatori.
A settembre, a fianco della consultazione e del voto dei lavoratori sull’ipotesi contrattuale appena sottoscritta, dovranno crescere di tono le iniziative contro gli effetti negativi sull’Università del D.L 112 per sfociare in una campagna di scioperi e manifestazioni le più unitarie possibile se il governo non recederà dai propri intenti aprendo un tavolo di confronto con le forze sociali.