ROMA. Elevate concentrazioni di una proteina del sangue chiamata ‘clusterina’ possono influenzare lo sviluppo, la gravita’ e la progressione dell’Alzheimer. Lo hanno scoperto i ricercatori del King’s College di Londra, mostrando che alti livelli della proteina provocano l’atrofia di una zona del cervello chiamata corteccia entorinale, area dell’ippocampo coinvolta nella memoria. Lo studio, pubblicato su Archives of General Psychiatry, evidenzia anche che la proteina e’ legata all’incremento delle placche di beta-amiloide, ritenute responsabili dei danni cognitivi provocati dalla patologia neurodegenerativa. Per il momento, scrivono i ricercatori, questa proteina non rappresenta ancora una ”spia” affidabile per diagnosticare la malattia, ma un tassello in piu’ per mettere a punto un test del sangue capace di anticipare l’Alzheimer.